Per ogni acquisto saranno devoluti 5 euro alla compagna del movimento Fashion Revolution
Pubblicato il: 26/11/2019 13:45
No Black Friday, Sì Green Friday. Anche quest’anno Rifò, giovane brand pratese di moda ecosostenibile, non aderisce al modello consumistico del Black Friday, ma rilancia con la seconda edizione del Green Friday, la sua iniziativa benefica a favore di una moda più etica e giusta, che quest’anno non si limita al solo “venerdì nero” ma si estende dal 25 novembre al 2 dicembre. Per tutta la settimana Rifò devolverà 5 euro per ogni prodotto acquistato sul sito www.rifò.lab.com, contribuendo alla raccolta fondi di Fashion Revolution, il movimento internazionale che unisce persone e organizzazioni in un comune lavoro per cambiare radicalmente il modo nel quale i vestiti vengono prodotti e acquistati, per far si che vengano realizzati in condizioni giuste e umane, da un’industria che valorizza la trasparenza e la sostenibilità.
Per l’occasione Rifò presenta il maglione in edizione speciale “Emmobbasta” in cashmere rigenerato (97% cashmere 3% lana) ricamato a mano dalla designer pratese AlmenoNevicasse. Ma tutti i prodotti delle collezioni Rifò contribuiscono all’iniziativa, dai maglioni e accessori in cashmere rigenerato, a quelli in denim riciclato e rigenerato fino alle t-shirt in cotone rigenerato e polietilene derivato in parte dalle bottigliette di plastica recuperate dal mare.
“Rifò, come sempre, non aderisce a nessuna tipologia di saldo stagionale o svendita speciale – specifica Niccolò Cipriani, fondatore di Rifò insieme a Clarissa Cecchi – ci impegniamo a mantenere tutto l’anno prezzi giusti e garantiamo la durevolezza dei nostri capi, sicuri della qualità con cui sono prodotti. Siamo contrari al consumo compulsivo d’abbigliamento e alla moda usa e getta, che sono agli antipodi dell’idea con cui è nato Rifò, contrastare sovraproduzione e sovraconsumo nel mondo della moda; anzi vogliamo promuovere una moda sempre più ‘emozionale’ che porti ad affezionarci ai nostri capi tanto non volercene separare più”.
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