“La montagna non ha bisogno di sussidi esterni, ha bisogno soltanto che tutto ciò che la montagna produce possa essere anche gestito e goduto dalle genti che vivono quel territorio. Nel 2019 con la legge n.12 abbiamo avuto la possibilità di trasferire la risorsa d’acqua alle regioni, in modo da poter gestire autonomamente gli impianti idroelettrici. Questa è stata una grande opportunità che deve però essere ancora messa in atto”. Così dichiara Gianfranco Pederzolli, Presidente di FederBIM, la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano che rappresenta 68 Consorzi BIM e oltre 2.200 Comuni montani in tutta Italia, durante l’incontro di celebrazione della Giornata Internazionale della Montagna svoltosi a Edolo presso UNIMONT – Università degli Studi di Milano.
“Stiamo affrontando un momento in cui le condizioni climatiche esterne ci dimostrano quanto il bene acqua sia anno dopo anno sempre più importante”, ha proseguito il Presidente di FederBIM “ora la domanda è se è opportuno o meno che la risorsa acqua venga messa in gara per creare il massimo profitto per il soggetto che ha la concessione oppure pensare che l’acqua venga gestita da aziende pubbliche avvalendosi di operatori esterni privati tramite partenerariato. Certamente la seconda formula è quella che ritengo più opportuna. I cambiamenti climatici -ha poi sottolineato- ci fanno di volta in volta ragionare su come sia meglio usare l’acqua. Ci sono momenti in cui forse l’acqua più che dal punto di vista idroelettrico deve essere utilizzata per scopi diversi, come quelli agricoli ad esempio. Gestire l’acqua in prima persona è chiaro che ci permette di fare questi movimenti velocemente garantendo così una maggiore prontezza d’intervento”.
In merito poi alla stagione sciistica alle porte, Pederzolli ha sottolineato quanto “anche per le piste da scii ci sia bisogno d’acqua, ad esempio per innevare le stesse, e quindi si ha la necessità di attingere da bacini in quota. Il fatto di poter disporre di un lago, come nel caso del lago di Molveno, e di poter avere la possibilità di trattare con il concessionario direttamente, ci ha permesso di poter innevare tutta l’area di Molveno e di Andalo attraverso il lago.
Se facessimo una gara aperta anche all’estero – ha continuato il Presidente FederBIM- e la vincesse una ditta straniera, chi di noi sarebbe in grado di andare a trattare con il soggetto titolare della concessione per poter utilizzare l’acqua di un nostro bacino per fare un servizio alla collettività?”.
“Su questo tipo di ragionamento – ha sottolineato Pederzolli – lodo le Regioni, in particolare quelle alpine, perché hanno permesso che dalle gare si possano ottenere maggiori monetizzazioni per la popolazione. La Regione Lombardia questo lo ha dimostrato, riversando sul territorio, in particolare sul fronte montuoso, una gran parte dei loro proventi, spesso anche il 100% del ricavato. Somme ingenti che vanno a finire direttamente sul territorio. Ritengo -ha concluso- che oltre questo sforzo dovremmo cercare assieme alle Regioni e agli amministratori locali di creare una società di natura pubblica che possa detenere la gestione dell’acqua”.