Nella “Giornata mondiale della fauna e della flora selvatiche”, che si celebra il 3 marzo, le associazioni animaliste e ambientaliste mandano l’ennesimo appello alle istituzioni per fermare lo sterminio di cinghiali programmato per l’emergenza “peste suina”. È un appello accorato, dopo tante proteste, tentativi di ottenere un confronto, petizioni con boom di firme e invio di pec a cui non c’è ancora risposta. È un appello all’etica e al cambiamento, soprattutto in un momento come questo, con tutto quello a cui stiamo assistendo. Lo stesso orrore della guerra arriva a metterci ancora davanti a una scelta di coscienza, davanti a un bivio dove l’unica strada che può salvarci è quella del bene. Le associazioni continuano a chiedere alle istituzioni di affrontare l’emergenza peste suina in modo etico e civile, istituendo un tavolo di lavoro cui possano partecipare referenti ed esperti indicati dalle associazioni animaliste e ambientaliste in rappresentanza degli interessi degli animali, dell’ambiente e dei cittadini che hanno a cuore la sorte degli animali e del pianeta.
Uccidere in massa gli animali non è certo la soluzione, ma è la causa! È infatti proprio lo sfruttamento e il massacro di animali il problema alla base di queste e altre zoonosi.
Non si può più aspettare, ora è il momento di impegnarsi per rispettare la vita di tutte le creature e la natura stessa, e bisogna iniziare a farlo subito.
È arrivato il momento di fermare questo massacro di animali, un massacro che oltre a distruggere le altre creature, sta portanto la nostra stessa specie verso l’autodistruzione. Oggi più che mai, è il momento di fare una scelta di pace. È tutto collegato: animali liberi e uomini liberi!