Pubblicato il: 16/10/2019 11:59
Aumenta la capacità produttiva di Novamont che porta a 150mila tonnellate annue (+36%) la produzione di bioplastiche. L’annuncio arriva in occasione del K2019, la fiera per il settore delle materie plastiche e della gomma al via oggi a Dusseldorf. Dopo Terni, sito storico del gruppo di Novara, con una capacità produttiva di 110 mila tonnellate l’anno di bioplastiche compostabili Mater-Bi, Novamont avvia la produzione dei suoi biopolimeri compostabili anche nell’impianto Mater-Biopolymer di Patrica, in provincia di Frosinone, che consentirà di aumentare di 40 mila tonnellate tale capacità produttiva, dando così una risposta alla forte crescita della domanda di manufatti biodegradabili e compostabili.
L’ampliamento del sito di Patrica, oltre a migliorare l’efficienza produttiva, consentirà anche di diversificare i siti produttivi del gruppo e di garantire una gamma di prodotti per le diverse applicazioni sempre più ampia e con un contenuto rinnovabile sempre più alto. A Patrica, la produzione di Mater-Bi si affiancherà a quella già in essere di Origo–Bi, biopoliesteri di origine rinnovabile componenti del Mater-Bi.
Lo stabilimento di Mater-Biopolymer di Patrica, che occupa direttamente 90 persone, è nato dalla riconversione dell’ex impianto di Pet di Mossi & Ghisolfi, con un investimento di oltre 100 milioni di euro. Con una capacità produttiva di 100 mila tonnellate annue di Origo–Bi, grazie al nuovo processo il sito ha dimezzato i volumi rispetto alle produzioni ‘tradizionali’ del passato, per ottenere prodotti con più alto valore e maggiore specificità.
Mater–Biopolymer è un impianto altamente efficiente che guarda a processi produttivi ‘circolari’ in grado di minimizzare i costi e gli sprechi attraverso il recupero degli scarti. “L’avvio della produzione del Mater-Bi nello stabilimento Mater-Biopolymer rappresenta un importante risultato per il nostro gruppo ed è frutto del grande lavoro che abbiamo svolto in questi anni in termini di innovazione e di industrializzazione delle nostre tecnologie”, dichiara Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.
“Questo ulteriore passo in avanti, ad un solo anno di distanza dall’inaugurazione della seconda linea per la produzione di biopoliesteri, consolida il nostro modello di rigenerazione territoriale e la nostra filiera integrata di bioeconomia, basata su nuovi impianti in siti deindustrializzati, su un’ampia gamma di bioprodotti concepiti per tutelare il suolo e l’acqua e su una rete fondamentale di collaborazioni e interazioni” conclude Bastioli.
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