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Parchi: nasce il portale dedicato ai prodotti tipici delle aree protette 

Nasce il portale dedicato ai prodotti tipici dei 24 parchi nazionali

(Foto Adnkronos)

Un portale per conoscere e promuovere i prodotti tipici dei 24 parchi nazionali italiani e tutelare e preservare la biodiversità del Paese. Nasce “Sapore dei Parchi”, dove trovare tutte le informazioni sulle produzioni agroalimentari delle aree protette e l’offerta turistica collegata, dai percorsi alle degustazioni. Il progetto è stato realizzato dal ministero dell’Ambiente con Unioncamere e censisce 117 prodotti di qualità tra Dop, Doc e Igp.

Valorizzare i prodotti tipici dei parchi nazionali significa promuovere e tutelare le aree protette, la biodiversità che custodiscono, le identità culturali, incoraggiando il turismo e lo sviluppo sostenibili collegati a queste produzioni.

I numeri. I 24 parchi nazionali sono presenti in tutte le regioni ad eccezione del Friuli-Venezia Giulia e coprono una superficie complessiva pari a circa il 5% del territorio nazionale con quasi 15mila kmq, interessando 502 comuni, circa il 6% dei comuni italiani. La maggior parte dei parchi nazionali riguarda aree montane, in particolar modo l’Appennino Centro-Meridionale dove si concentra quasi la metà di queste aree, quattro parchi si estendono invece sull’arco alpino.

A questi si aggiungono 11 parchi che hanno sbocco sul mare. Oltre 2/3 della superficie dei parchi nazionali è occupata da boschi, zone umide e acque; il 22% del restante territorio è destinato all’agricoltura e all’allevamento cui si devono marchi Igp e Dop noti anche all’estero.

Nei comuni in cui l’impatto del parco nazionale è significativo sono presenti 68.659 imprese, con una densità imprenditoriale di 9,6 imprese ogni 100 abitanti (la media nazionale è di 10 ogni 100 abitanti), con 11 parchi che vanno oltre questa soglia come Cinque Terre, Monti Sibillini e Pantelleria. Particolarmente rilevante l’attività agricola, pari al 21,9% circa del totale delle imprese presenti nei parchi. La ristorazione si attesta sull’8%, le strutture alloggiative 3,3% e industria alimentare 1,7%.

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