Pubblicato il: 20/12/2019 15:32
di Stefania Marignetti –
Su 24 parchi nazionali italiani, c’è solo una donna a ricoprire il ruolo di presidente. E’ Donatella Bianchi, alla guida del parco nazionale delle Cinque Terre, che quando prende la parola nell’auditorium del ministero dell’Ambiente gremito dai vertici delle aree protette, tutti uomini, ammette subito di sentirsi decisamente in minoranza.
L’occasione è la presentazione
Intervistata dall’AdnKronos, poi, rincara la dose: “Non solo oggi sono l’unica presidente donna di un parco nazionale nel nostro Paese, ma non mi risulta ce ne siano mai state nella storia. E francamente non credo proprio che manchino curriculum di peso di donna per ricoprire il ruolo”. Da parte sua, il ministro dell’Ambiente chiamato in causa, a margine dell’incontro risponde: “noi prendiamo in considerazione i curriculum”.
Ogni nomina, spiega il ministro Costa, “segue sempre la procedura rafforzata, quella costituzionale, e dipende sempre anche dal presidente della Regione competente. Se ci sono dei curricula adeguati, io non guardo se si tratta di un uomo o di una donna, io vado a vedere la questione curriculare e le richieste che vengono dalla Regione”.
Possibile però che non ci siano stati finora, e non ci siano oggi, curricula di donne adeguati al ruolo? “I curricula – risponde il ministro Costa all’AdnKronos – ringraziando il cielo sono tanti e anche di donne di assoluto spessore, questo non si discute. Vediamo anche le negoziazioni con le Regioni, io non decido da solo. Lo dice la legge, non io”.
Vedremo, dunque, se queste prossime e ultime tre nomine sceglieranno uno di questi “curriculum di spessore” (su cui si pronunciano anche le commissioni competenti): si tratta delle nomine dei presidenti di due parchi nazionali in Sardegna e di uno in Aspromonte, quest’ultima già in parlamento.
Adnkronos.