La rete di monitoraggio della qualità dell’aria si compone di centraline dislocate in piazza Plouves, via Liconi, quartiere Dora, Mont Fleury, via Vittime Col du Mont e via 1 maggio
AOSTA. Si riunisce, domani, l’Osservatorio Regionale per la Qualità dell’aria; presenti al ‘tavolo’: Arpa, Cogne Accia Speciali, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Assessorato regionale e comunale all’Ambiente. Un incontro promosso per conoscere la situazione dei dati sulla qualità dell’aria e valutarne l’impatto provocato dalle emissioni di prodotti in acciaio dello stabilimento siderurgico, di via Paravera.
“Verificheremo i dati della qualità dell’aria relativi al 2017 e ai primi mesi dell’anno in corso – dice Delio Donzel assessore comunale all’Ambiente. -. Verranno esaminati, inoltre, gli aggiornamenti in merito agli adempimenti richiesti dalla Regione alla Cogne Acciai Speciali relativi alle emissioni”. .
La convocazione dell’Osservatorio è stata sollecitata da una mozione e un’interrogazione presentate in Consiglio comunale e mirate all’approfondimento di queste tematiche. Entrambe sono state ritirate dopo la garanzia della riunione dell’organismo deputato a questi importanti controlli.
“La Cogne Accia Speciali – anticipa Donzel – relazionerà sullo stato di avanzamento dei lavori inerenti agli adempimenti previsti in Autorizzazione Integrata Ambientale”.
Domani, verrà anche approfondita la situazione ambientale relativa ai metalli pesanti che vengono prodotti dalle lavorazioni della CAS e raccolti attraverso deposimetri dislocati nell’area dello stabilimento.
“Il nostro è un monitoraggio avviato molti anni fa e realizzato con cadenze programmate”, conclude l’assessore Delio Donzel.
Presente anche Legambiente che, durante una precedente riunione aveva contestato i dati emersi dal monitoraggio della centralina posizionata alla Pépinière. Non li hanno ritenuti attendibili se raffrontati con quelli della centralina di via 1 Maggio, zona dove, dallo scorso gennaio, è stata ricollocata la centralina della Pépinière. Legambiente ha, in ogni caso, appurato, come l’acciaieria debba ancora ‘incanalare’ le emissioni inquinanti. Secondo quanto ha appurato Alessandra Piccioni, vice presidente di Legambiente, ” otto tonnellate di inquinanti passano attraverso il camino. Ma altre 200 escono, direttamente, nell’atmosfera”.