Le tigri in Nepal erano 121 nel 2009, sono diventate 198 nel 2013, e oggi sono 235. Quasi raddoppiate in neanche 10 anni, grazie all’impegno delle autorità locali, aiutate dai finanziamenti della Fondazione ambientalista di Leonardo di Caprio
Le tigri in Nepal erano 121 nel 2009, sono diventate 198 nel 2013, e oggi sono 235. Quasi raddoppiate in neanche 10 anni, grazie all’impegno delle autorità locali, aiutate dai finanziamenti della Fondazione ambientalista di Leonardo di Caprio. Il dato è stato reso noto dal governo di Katmandu e dal WWF. “Il nostro impegno per il piano d’azione per la conservazione della tigre continua -, ha dichiarato Bishwa Nath Oli, segretario del Ministero delle foreste e dell’ambiente -.
Proteggere le tigri è una priorità assoluta per il governo, le forze dell’ordine, le comunità locali e la comunità internazionale”. Le tigri sono state censite dal Nepal tra novembre 2017 e aprile 2018 nel Terai Arc Landscape (TAL), una vasta area transfrontaliera che comprende diversi importanti habitat condivisi con l’India. Per il censimento sono state utilizzate fototrappole e software specializzati nella stima dell’abbondanza e distribuzione delle tigri in natura. Oggi la popolazione di tigre in Asia è stimata in meno di 4.000 esemplari, minacciati da bracconaggio e perdita dell’habitat. “Il Nepal è stato un leader negli sforzi per raddoppiare le tigri all’interno dei suoi confini e serve da modello per la conservazione della biodiversità in Asia e nel mondo”, ha detto Leonardo Di Caprio, membro del consiglio del WWF-USA e presidente della Fondazione Leonardo Di Caprio, che ha finanziato il programma di conservazione della tigre nel Bardia National Park in Nepal e altrove dal 2010. A maggio di quest’anno, riferisce il WWF, il Nepal ha celebrato un altro grande risultato nella tutela della fauna: il raggiungimento di 365 giorni di “bracconaggio zero” ai danni dei rinoceronti in cinque anni tra il 2011 e il 2018.
Foto sotto: rischio estinzione tigri (asianews.it)