Pubblicato il: 31/12/2019 14:16
di Loredana Errico
“Siamo stati lasciati soli. In un anno solo promesse”. A parlare così con l’Adnkronos, è Daniele Lotti, ex lavoratore dell’agenzia interinale Synergie Italia che per 8 anni, ha gestito operativamente il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, soppresso definitivamente nel dl Semplificazioni dal primo gennaio del 2019, lasciando a casa 26 lavoratori.
“Nessuno rimarrà indietro”; i posti di lavoro “sono al centro dell’attenzione”, ha assicurato in più occasioni il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa ma intanto un anno è passato e del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali, che sarebbe dovuto partire entro il 2019, si sono perse le ‘tracce’.
In un anno gli ex lavoratori hanno scritto mail, telefonato e organizzato sit in e risale ormai a febbraio l’unico incontro al ministero dell’Ambiente, con Mariano Grillo, direttore generale della direzione rifiuti e inquinamento, durante il quale è stata espressa la volontà di appaltare la gestione del nuovo sistema ad una società esterna tramite avviso pubblico con una selezione mirata per privilegiare la posizione dei 26 operatori.
Promesse che, sottolinea Lotti, tali sono rimaste: “il direttore Grillo ci aveva detto di risentirci dopo qualche mese dall’incontro. Noi abbiamo scritto mail ma non abbiamo ricevuto risposte”. La maggior parte degli ex Sistri, “sono in attesa. Alcuni hanno trovato lavoro ma si tratta sempre di contratti a tempo determinato”.
“Dicono che stanno pensando a noi ma a questo punto non ci credo” afferma Lotti che aggiunge: “andare nuovamente a manifestare è difficile. La maggior parte di noi non se la sente più, stiamo perdendo le speranze”.
Il vecchio Sistri è stato soppresso dopo 9 anni di polemiche legate ad investimenti e costi. Il nuovo sistema, che si dovrebbe chiamare Argo, sarà gestito in maniera diretta dal Mattm e costerà circa 3 milioni di euro l’anno. In attesa del nuovo software, però, si continua ad andare avanti con il cartaceo.
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