Sono oltre 6mila i borghi italiani “spopolati”. Il censimento condotto dall’Istat nel 2020, ha portato alla luce che alcune meraviglie del nostro Paese, ormai abbandonate, rischiano, adesso, l’estinzione. Eppure, da qualche anno, parole come Great Resignation e City Quitters sono anglicismi entrati nel gergo comune per esprimere una tendenza contemporanea: rifiutare il modello di sviluppo industriale urbano-centrico stimolato in tutto il Novecento da un sistema sempre più a trazione capitalistica a beneficio della riscoperta di una dimensione locale dove coniugare valorizzazione del paesaggio e recupero delle tradizioni e del patrimonio culturale di piccole comunità.
Proprio a questi temi è dedicato il convegno “Recupero del patrimonio e innovazione tecnologica: quali opportunità per lavoratori e imprese?” organizzato dall’Osservatorio sulle trasformazioni del lavoro e della formazione continua promosso da FondItalia e il CNR – ISEM Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea in programma a Roma mercoledì 15 marzo nella sala “Gianfranco Imperatori” dell’Associazione Civita, durante il quale saranno presentate case history significative e si discuterà delle strategie messe in campo dall’Unione Europea per il recupero e la rigenerazione dei borghi antichi.
«L’innovazione tecnologica può favore e stimolare questi processi –spiegano gli organizzatori– conferendo una nuova centralità a territori rimasti ai margini dei processi di sviluppo nel corso del XX secolo». Ma quali strumenti dovrebbero essere impiegati? Quali investimenti potrebbero essere attuati attingendo alle risorse del PNRR? Quali competenze necessitano lavoratori e imprese per dare forma a questo innovativo disegno? A queste e molte altre domande risponderanno i relatori del convegno.
Tra questi, Isabella Cecchini, ricercatrice del CNR – ISEM, che parlerà del “caso Venezia”, ossia dello spopolamento, il consumo turistico e la riqualificazione urbana tra innovazione tecnologica e nuove competenze.
A seguire, la testimonianza di Angelo Cattaneo, ricercatore CNR-ISEM, sulle “unicità aperte” dei villaggi dei cristiani nascosti in Giappone, un caso di recupero minuzioso del patrimonio culturale in territori periferici.
Infine, Gianpaolo Basile, dell’Università Mercatorum, illustrerà le strategie dell’Unione Europea per il recupero dei borghi antichi.
In apertura, i saluti istituzionali di Francesco Franco, presidente di FondItalia; Egidio Sangue, vicepresidente e direttore del Fondo; Nicola Patrizi, presidente di FederTerziario; Luca Malcotti, vicesegretario generale dell’UGL (Unione generale del Lavoro).
A chiudere il convegno, il senatore Claudio Barbaro, sottosegretario del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.