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Roma: Sapienza, no agli skate ma sì alle auto e la plastica c’è ancora  

Roma: Sapienza, no agli skate sì alle auto. E la plastica c'è ancora

di Stefania Marignetti

Vietato circolare con gli skateboard all’interno della Città Universitaria, ma non con le automobili che invece affollano le strade tra le facoltà della Sapienza. Tante, un po’ troppe, soprattutto calcolando che siamo in agosto. E di plastica ce n’é ancora, sebbene l’ateneo romano ad aprile si sia dichiarato ‘plastic free’ aderendo alla campagna #StopSingleUsePlastic. Eppure, tra distributori di caffè, bevande e bottigliette di acqua, la plastica circola, eccome, ancora oggi. Peccato perché poi le fontanelle qui non mancano e gli studenti erano stati dotati di borracce riutilizzabili.

Insomma, la strada della sostenibilità per l’Università di Roma la Sapienza, che ha anche attivato sul tema sei gruppi di lavoro nell’ambito delle attività della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – Rus, e ieri ha firmato l’accordo con il ministero dell’Ambiente, presenta ancora diversi ostacoli da superare. Partiamo dalla plastica.

“Come è noto, i distributori non sono gestiti direttamente dall’Università ma tramite appalti che hanno un capitolato e che sono precedenti alla campagna – spiega all’AdnKronos il rettore Eugenio Gaudio – Quindi, ovviamente, con i nuovi appalti, quando si dovrà rinnovare la concessione alle varie ditte, sarà inserita anche la parte plastic free”. Insomma, la presenza nell’ateneo plastic free dei distributori che utilizzano la plastica usa e getta, “è legata ai vecchi contratti. Questo sarà un ulteriore passo che sarà fatto”, assicura il rettore.

Bene, ma la domanda sorge spontanea: Sapienza a parte, chi monitora sulla veridicità di chi si dichiara ‘plastic free’, per evitare che l’impegno possa tradursi in un’azione di greenwashing? “Intanto stiamo, non a caso, raccogliendo in un archivio tutti coloro che si dichiarano plastic free – risponde all’AdnKronos il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – Lo facciamo attraverso un software che abbiamo al ministero, per poi non tanto esercitare il controllo, parola che non mi piace, ma per esercitare forme di affiancamento perché magari essere ‘plastic free’ può essere interpretato o declinato in un modo che non è perfettamente allineato, o semplicemente perché si può sempre fare di più”.

Tornando all’Università Sapienza di Roma: fronte mobilità. Tasto sensibile per un’università più simile a una città, con i suoi 130mila ‘abitanti’, di cui 113mila studenti. Ad agosto, però, quando teoricamente le facoltà si svuotano, ci sono ancora tante, troppe automobili per le strade dell’ateneo (dove però è vietato circolare in skate).

Alla domanda se pensa di intervenire su questo fronte, il rettore assicura “assolutamente. C’è un piano – spiega all’AdnKronos – che si sta elaborando sul fronte della mobilità sostenibile e che incrementerà innanzi tutto il trasporto pubblico per gli studenti, lo sharing di auto elettriche, le biciclette e tutto ciò che consentirà di ridurre emissioni, traffico e inquinamento”. Un piano “proposto anche nell’accordo con il Comune di Roma affinché diventi una realtà operativa nei prossimi mesi”.

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