organizzato da Legambiente che aderisce alla campagna europea #NotInMyTank
Pubblicato il: 21/01/2019 13:56
“No all’olio di palma nei motori. Salviamo le foreste e gli oranghi”. E’ questo l’appello di Legambiente che, in occasione della mobilitazione europea nell’ambito della campagna di #SavePongo #Notinmytank, ha organizzato questa mattina un sit-in a Roma, a Piazza Santi Apostoli, in contemporanea a quelli di Bruxelles, Lisbona, Parigi, Madrid, Berlino e Praga per sollecitare la Commissione Europea a dire basta all’olio di palma nei motori e ai sussidi previsti per questa pratica.
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Legambiente, promotrice della campagna insieme ad un gruppo di associazioni ambientaliste europee, invita tutti a firmare la petizione #NotInMyTank su sumofus.org. Oggi a Bruxelles i rappresentanti delle associazioni incontreranno il Commissario Europeo per l’Azione Clima e Energia, Miguel Arias Cañete, per chiedere alla Commissione Europea, che si dovrà pronunciare il 1 febbraio, di rispettare gli impegni presi con il Parlamento Ue di far cessare subito i sussidi ambientalmente dannosi e anticipare entro il 2025 la messa al bando dell’olio di palma nei biocarburanti prevista al momento per il 2030.
In Italia il 95% del biodiesel è prodotto con olio di palma (dato Transport&Environment) e Il Belpaese è il secondo (dopo la Spagna) produttore di biodiesel da olio di palma di tutta Europa. Secondo Legambiente i biodiesel a base di olio di palma di sostenibile e verde hanno ben poco e contribuiscono, indirettamente, alla deforestazione e alla messa in pericolo della fauna selvatica. E con essi spariscono specie di animali, come gli orango, a rischio d’estinzione, che vivono nelle foreste del Borneo, tra Malesia e Indonesia. Ogni giorno, segnala Legambiente, a causa della deforestazione da olio di palma, muoiono 25 orango.
Secondo un sondaggio condotto da Ipsos in nove Paesi dell’Unione Europea, a cui hanno partecipato 4 mila e 500 cittadini, sono stati gli italiani a esprimere la più forte opposizione all’utilizzo di olio di palma per il carburante delle auto e dei camion (il 75%), insieme agli ungheresi. Peccato che l’87% dei nostri connazionali non sa di mettere questa materia prima nei propri serbatoi.
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