Pubblicato il: 03/06/2020 11:19
BrianzaStream, il metodo ideato e messo a punto da BrianzAcque per la mappatura georeferenziata con i droni lungo il tratto brianzolo del Seveso, sarà adottato da Regione Lombardia ed esteso all’intera asta del corso d’acqua. L’innovativo sistema 4.0 per dare la caccia agli scarichi, principali fonti di inquinamento di fiumi e affluenti, è stato presentato al Comitato di coordinamento dei contratti di fiume nell’ambito di un progetto capitanato da Fla, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, per il censimento degli scarichi sul Seveso, che vedrà coinvolti diversi attori: Regione Lombardia, Aipo e gli enti gestori del servizio idrico integrato delle province interessate.
“E’ un riconoscimento che ci onora tantissimo e che premia la svolta che negli ultimi anni abbiamo dato in favore di una costante crescita degli investimenti in innovazione, nei servizi, in opere e in iniziative che favorissero la sostenibilità ambientale e la lotta all’inquinamento al pari dell’innovazione nella ricerca sulla qualità dell’ acqua”, commenta Enrico Boerci presidente e Ad di BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico in provincia di Monza e Brianza.
“E’ inoltre l’esempio – aggiunge – del contributo che, anche in questo campo, possono dare a tutta la Lombardia un territorio operoso e costantemente alla ricerca dell’innovazione come la Brianza e un’ azienda al 100% pubblica come BrianzAcque, a dimostrazione di come si possa essere leader con le idee e con eccezionali risorse umane, anche al di là delle dimensioni della società”.
Nato e sperimentato come progetto pilota nel 2017, BrianzaStream ha trovato iniziale applicazione lungo i 15 km di asta fluviale del Seveso e del suo affluente Certesa, limitatamente all’attraversamento nel bacino territoriale di competenza di sette comuni della Provincia di Monza e Brianza. Un metodo che ben rappresenta l’approccio smart e innovativo con cui BrianzAcque affronta la gestione del servizi, puntando su nuovi canali di sviluppo anche grazie all’implementazione di sinergie tra i vari soggetti istituzionali.
I sorvoli dei droni, spiega Massimiliano Ferazzini, direttore del settore Progettazione e Pianificazione Territoriale, “hanno consentito il rilevamento e la conseguente catalogazione di quasi 500 punti di scarico, permettendo di scovare anche quelli nascosti in luoghi impervi o difficilmente raggiungibili dall’operatore tecnico a campo, con una generale riduzione dei rischi e un abbattimento di costi e di tempi. Innovare è anche questo, applicare tecnologie trasversali per migliorare il nostro modo di lavorare”.
Un’ attività importante non solo come forma di lotta all’inquinamento, ma anche per prevenire e gestire il rischio idraulico. I rilievi aerofotogrammetrici con drone restituiscono infatti un modello tridimensionale e georeferenziato del terreno, che rappresenta la base per la progettazione di aree naturali di raccolta delle acque meteoriche di scorrimento, consentendone l’ intercettazione ed evitando che giungano in fognature non progettate per reggere la portata di bombe d’acqua e di precipitazioni meteoriche intense, conseguenze di una tropicalizzazione del clima, che coinvolge anche la nostra regione.
Più in generale, la mappatura completa degli scarichi civili e industriali con l’utilizzo degli aereomobili a pilotaggio remoto nei tratti di fiume non ancora indagati, sarà in grado di fornire un apporto significativo per la riqualificazione e la messa in sicurezza del Seveso.
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