Settore assicurativo, rischio climatico e valutazioni di impatto. L’importanza di essere consapevoli
Un’analisi avanzata dei dati, resa possibile dall’Intelligenza Artificiale, consente di ridurre i rischi secondo Fabio Pascali, Regional Director Italy, Cloudera
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida importante per gli assicuratori, ad esempio nel caso sempre più frequente di catastrofi naturali. Tuttavia, ci sono anche rischi più sottili da monitorare, comprese le variazioni dei beni assicurati, dei pericoli relativi e delle loro possibili esposizioni. Il clima influisce sulla qualità e quantità della produzione dei beni di consumo assicurati, sulla loro ubicazione e sulle catene di fornitura.
Il rischio climatico può avere un impatto anche sull’assicurazione stessa. Gli assicuratori sottoscrivono rischi informatici per i loro clienti, oltre a gestire i propri come azienda. Allo stesso modo, il cambiamento climatico avrà un impatto simile sul portafoglio di investimenti dell’assicurazione.
Valutare queste tipologie di rischio richiede la disponibilità di soluzioni complete. Far evolvere i modelli di analisi e rischio per accogliere input e normative legati al cambiamento climatico, al di là dei disastri naturali, è sempre più importante. Assicuratori ed enti finanziari dovranno avere un approccio agile per includere nuove fonti di dati e aggiornare i modelli per abilitare valutazioni tempestive e accurate, necessarie a massimizzare l’efficienza del capitale.
Clima e Supply Chain
Le assicurazioni sono ovviamente molto coinvolte nella sottoscrizione di polizze legate a eventi metereologici. I disastri naturali come terremoti, siccità, tempeste, inondazioni, incendi e uragani sono componenti indesiderate, ma previste, del business. L’assicurazione legata alle coltivazioni agricole ne è un’estensione. Modelli meteorologici imprevedibili sono una costante, perciò questi elementi devono essere analizzati a livello granulare per gestire i rischi.
Il rischio climatico ostacola le supply chain, rendendo difficile raggiungere consistenza e qualità dei prodotti grezzi. Ad esempio, la coltivazione del riso dipende molto dal meteo e ignorando l’impatto del cambiamento climatico, la produzione potrebbe diminuire significativamente a causa di variazioni nella disponibilità di acqua. Il clima può avere un impatto positivo e negativo sulla coltivazione del riso: quando la CO2 aumenta, anche la resa del riso incrementa, ma ne diminuisce la qualità. Monitorare costantemente i livelli di CO2 locali ed effettuare eventuali modifiche può aumentarne la resa. Gli assicuratori dovranno quindi adattare frequentemente i propri modelli per adeguarsi ai mercati locali.
Oltre ai problemi di produzione, il clima influisce su distribuzione, supply chain e prezzi delle materie prime. Un esempio importante è accaduto nel 2008, quando un periodo di siccità in zone chiave per la produzione di grano – combinata all’aumento della domanda di biocarburanti, al costo elevato del petrolio, alla diminuzione delle scorte di grano e al deprezzamento del dollaro americano – ha portato a un picco dei prezzi globali del grano. Questo ha dato il via a una serie di divieti di esportazione, aumentandone la carenza, portando più di 130 milioni di persone in uno stato di povertà e altri 75 milioni vicine alla malnutrizione. Oltre al drammatico impatto sulla sicurezza alimentare globale, questo tipo di eventi ha un effetto forte su diversi rami assicurativi e purtroppo, il cambiamento climatico in corso potrebbe aumentarne la frequenza e la gravità.
Il supporto di dati e analytics
Se utilizzati in modo intelligente, i dati possono aiutare a gestire i disagi associati agli eventi naturali. Strumenti di analytics e l’utilizzo crescente dell’Intelligenza Artificiale possono migliorare le pratiche di sottoscrizione e gestione del rischio per clienti, assicurazioni e compagnie di riassicurazione.
Utilizzare dati storici relativi al clima – come vento, acqua, temperatura, ore di sole, presenza di animali e vegetazione e informazioni provenienti da attività agricole storiche – elaborati in modo frequente e in tempo reale, può aiutare agricoltori, lavoratori del settore alimentare e i loro assicuratori a prevedere e gestire meglio condizioni climatiche in cambiamento e specifici eventi meteorologici ed essere più proattivi nel mitigarle.
Ad esempio, gli agricoltori stanno utilizzando informazioni geolocalizzate, sensori di acqua e vento e droni per gestire i loro raccolti. Quando questi dati vengono aggregati e analizzati in serie temporali, gli assicuratori possono migliorare la proposta, soprattutto quando vengono integrati con dati storici di sottoscrizione e risarcimento. L’analisi costante dei dati e la creazione di un ciclo tra informazioni, decisioni relative alle polizze e risultati dei sinistri aumenteranno il valore predittivo del modello, migliorando le decisioni e i costi.
L’emergere di portafogli di investimento green
Oltre alla responsabilità assicurativa, il cambiamento climatico pone anche dei rischi ai portafogli di investimento e alle relative valutazioni delle società assicurative. Il presidente Biden ha annunciato al recente vertice sul clima che gli Stati Uniti mireranno a ridurre le emissioni del 50%-52% entro il 2030, dettagliando una vasta serie di programmi per raggiungere questo obiettivo e sostenere i paesi di tutto il mondo nell’iniziativa. Allo stesso tempo, è stata presentata anche la Net-Zero Banking Alliance, l’alleanza che riunisce 45 banche di 24 paesi, “impegnate ad allineare i loro portafogli di prestiti e investimenti con emissioni net-zero entro il 2050”. Questa tipologia di iniziativa evidenzia ulteriormente il ruolo importante ricoperto dai servizi finanziari nelle attività legate al cambiamento climatico.
Ridurre il rischio sfruttando dati e Intelligenza Artificiale
Assicuratori e istituzioni finanziarie hanno familiarità con l’alfabeto dei regolamenti e i requisiti associati: GDPR, IFRS 9, IFRS 17, MiFID 2, NRRA, PBR, PRB, TRIA, CCAR, CECL, CRML, Dodd-Frank, FRTB e altro. Questo mondo di conformità normativa in continuo movimento aiuta effettivamente a preparare le società specializzate in servizi finanziari a implementare regolamenti relativi al clima, dal momento in cui hanno familiarità con il modeling ed elevati volumi e varietà di dati. Tuttavia, il cambiamento climatico porta con sé una serie di incognite, e le aziende avranno bisogno di flessibilità e agilità per progredire.
Modellare il cambiamento climatico sfiderà le organizzazioni a pensare e agire in modo diverso. Compagnie assicurative e le istituzioni finanziarie dovranno considerare alcune nuove variabili, tra cui:
• Nuove fonti di dati – probabilmente in vari formati, non attualmente supportati o forniti da terze parti. Queste fonti di informazioni continueranno con ogni probabilità ad evolversi man mano che le aziende determineranno quelle più utili a valutare rischio ed esposizioni.
• Grandi quantità di dati storici per il confronto e l’analisi dei trend. Simile alle grandi quantità di dati e processi necessari per FRTB, IFRS, o per i regolamenti delle commissioni contingenti, richiederà una pianificazione strategica relativa a una piattaforma di dati economicamente vantaggiosa.
• Aggiornamenti rigorosi dei modelli. Un processo iterativo e continuo è necessario quando le aziende raggiungono una migliore comprensione dei risultati e iniziano ad adeguare i propri portafogli.