avvocatoinprimafila il metodo apf

Siccità: fondazione Barilla, situazione più grave degli ultimi 60 anni 

Siccità più grave da 60 anni, la digitalizzazione potrebbe salvare l'agricoltura

Nel nostro Paese ‘mancano all’appello’ 23,4 miliardi di metri cubi di acqua, una quantità di acqua pari al volume del lago di Como che si è ridotta da inizio anno per una progressiva diminuzione delle piogge. Un fenomeno che ha provocato quella che gli esperti hanno definito “la più grave siccità degli ultimi 60 anni”. Lo sottolinea la Fondazione Barilla ricordando che, “con l’arrivo dell’estate, la situazione non dovrebbe migliorare, mettendo ulteriormente in difficoltà i nostri sistemi agroalimentari già in crisi”.

Quegli stessi sistemi che sono allo stesso tempo causa ed effetto dei cambiamenti climatici e che consumano, con la sola agricoltura, il 70% dell’acqua dolce disponibile. Una situazione che può avere conseguenze economiche estremamente gravi per agricoltura, silvicoltura e pesca, che impiegano 1,3 milioni di italiani, generando un valore di 61,6 miliardi di euro.

Per superare le possibili crisi legate alla siccità bisogna ripensare l’agricoltura attraverso un uso e gestione sostenibile delle risorse idriche e nel rispetto dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. In quest’ottica, la tecnologia e la digitalizzazione del settore agricolo possono essere parte di una transizione sostenibile che deve coinvolgere tutti gli attori della filiera.

“La tecnologia digitale sta portando a una vera e propria rivoluzione in tanti settori, perché non dovremmo fare altrettanto coi sistemi agroalimentari?”, chiede Riccardo Valentini, professore all’Università degli Studi della Tuscia e presso l’Università russa dell’amicizia tra i popoli (Rudn) di Mosca, membro del comitato consultivo di Fondazione Barilla.

“I dati – sottolinea Valentini – mostrano che il settore è ancora troppo poco digitalizzato, nonostante l’Internet delle cose abbia il potenziale per dare vita a una rivoluzione concreta, in linea con quanto delineato dalla strategia From Farm To Fork della Commissione Europea”.

“Sono fondamentali la digitalizzazione delle informazioni, la raccolta e condivisione di dati l’accesso tecnologico a tutti gli attori della filiera, specialmente i piccoli agricoltori. Potremmo creare reti per lo scambio di informazioni per favorire scelte e soluzioni innovative più sostenibili da parte di agricoltori e produttori e potremmo garantire protezione e regolamentazione dei dati”, conclude.

Servono interventi che aiutino l’agricoltura a limitare l’uso di risorse naturali e a rispondere alle conseguenze dei cambiamenti climatici, come nel caso della siccità. La produzione agricola può essere migliorata attraverso l’uso di tecnologie, digitali e geospaziali, garantendo l’accesso a tutti gli attori della filiera alimentare, investendo in strumenti di raccolta e condivisione di dati più accessibili.

“Per far fronte alla carenza di acqua nel nostro Paese – prosegue Valentini – abbiamo bisogno di un sistema intelligente di monitoraggio e controllo dei consumi idrici. Abbiamo bisogno di un sistema integrato di osservazioni mediante sensoristica Internet of Things, oggi siamo in grado di controllare lo stato idrico ed il consumo di acqua dalle singole piante fino ad osservazioni della copertura vegetale con satelliti e droni”.

“In aggiunta – continua – possiamo integrare questi dati in tempo reale in sistemi intelligenti che fanno riferimento a tecniche di intelligenza artificiale (anche utilizzando sistemi di edge computing), fornendo agli agricoltori un’indicazione concreta per il momento ottimale per l’irrigazione aumentando così l’efficienza idrica utilizzando l’acqua solo quando effettivamente necessario”.

Fondazione Barilla ha elaborato 5 consigli per far fronte a una delle peggiori siccità mai viste nella storia, attraverso un uso più sostenibile della risorsa idrica, innovazione e tecnologia. Le strategie per migliorare la gestione delle risorse idriche in agricoltura includono: l’adozione di un approccio integrato alla gestione di acqua e suolo a tutti i livelli; l’aumento della produttività delle acque piovane in agricoltura, che consentono la maggior parte della produzione di cibo a livello mondiale, e la raccolta delle acque piovane per ridurre il rischio di diminuzione del raccolto a causa di siccità; il miglioramento dell’efficienza dei sistemi di irrigazione grazie a una migliore manutenzione; l’utilizzo di irrigazione supplementare per l’agricoltura alimentata da pioggia per compensare deficit idrici di breve periodo ed evitare di compromettere le rese; l’adozione della irrigazione a goccia e della micro-irrigazione; favorire il riciclo e il riutilizzo dell’acqua; promuovere su larga scala pratiche di agricoltura sostenibile, ad esempio, la rotazione delle colture, l’adozione di pratiche di conservazione che favoriscano l’infiltrazione e lo stoccaggio dell’acqua nel suolo.

I casi di successo nella gestione dell’acqua ci sono. Lo dimostrano queste tre best practice. L’azienda Bergamasca Euro Tsa ha lanciato Microseed WR, concime microgranulare che contiene un innovativo polimero vegetale totalmente biodegradabile in grado di gestire al meglio l’acqua, piovana o d’irrigazione, in quanto assorbe l’acqua e la rilascia lentamente nel tempo. Si riducono così le perdite di acqua dovute all’evaporazione mentre aumenta la disponibilità di acqua durante il ciclo di coltura, favorendo quindi una maggiore resistenza a eventi estremi di siccità.

iFarming è una startup di Ravenna che progetta, realizza e implementa sistemi avanzati per il monitoraggio delle attività agricole basati sulle tecnologie dell’Internet of things in grado di rilevare online e in remoto: dati meteorologici, temperature e umidità del terreno, bagnatura fogliare, potenziale idrico, maturazione e accrescimento dei frutti, conducibilità elettrica del terreno, ecc. Tutti i dati raccolti vengono trasmessi su una piattaforma cloud grazie alla quale si può intervenire su miglioramento colturale, risparmio idrico, dei supporti chimici e organici (antiparassitari, concimi etc.), e sull’ottimizzazione dei costi di produzione.

L’app della start-up svedese Ignitia fornisce previsioni meteorologiche di precisione con un’accuratezza dell’84% (due volte superiore a quella dei modelli globali) agli agricoltori che le ricevono via sms consentendo loro di prendere decisioni agricole informate.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Adnkronos.

Exit mobile version