Da sinistra: Rebecca Christie, Sergio urbani, Claudia Sorlini, Giovanni Fosti, Paola Pessina, Luc Tayart de Borms, Luis de melo jeronimo, Guntram B. WOlff
Pubblicato il: 20/09/2019 18:34
Un confronto con le esperienze internazionali con l’intento di ascoltare, osservare e conoscere i megatrend a livello globale e per mettere a fuoco il contesto in cui si muove la filantropia nel mondo e cogliere spunti in vista della propria programmazione per i prossimi anni. Di questo si è discusso oggi a Milano, nella sede di Fondazione Cariplo, nel corso do un seminario che ha coinvolto i membri della Commissione Centrale di Beneficenza, del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e lo staff dirigenziale.
In apertura Guntram Wolff, direttore del think tank belga Bruegel, ha illustrato le principali sfide globali e i megatrend che caratterizzeranno la società nei prossimi 15 anni. Tra i temi trattati i cambiamenti climatici, sostenibilità, biodiversità, impatto della tecnologia sul lavoro, coesione sociale, movimenti migratori, invecchiamento della popolazione.
A seguire, una riflessione di Luca De Biase, giornalista del Sole 24ore, sul tema delle ‘Connessioni’, intese come stimolo a osservare il contesto moderno, connotato da dinamiche complesse, anche generate dalla digitalizzazione. Nella seconda parte, dopo l’introduzione di Gianpaolo Barbetta, responsabile dell’Osservatorio e Valutazione di Fondazione Cariplo che ha proposto una panoramica della filantropia e del ruolo delle fondazioni a livello globale, spazio alle testimonianze di due importanti fondazioni europee con cui Fondazione Cariplo collabora da anni: la portoghese Calouste Gulbenkian e la King Baudouin Foundation del Belgio.
Luis de Melo Jerónimo, direttore della Gulbenkian, ha condiviso l’esperienza, l’approccio strategico e la visione della sua fondazione, impegnata dal 1956 nei campi dell’arte, del sociale, della scienza e dell’istruzione con attività realizzate nella sede principale di Lisbona e nelle delegazioni di Parigi e Londra. Luc Tayart de Borms, direttore generale della King Baudouin Foundation, ha tracciato il bilancio della pluridecennale esperienza della fondazione belga a sostegno della crescita e dello sviluppo del Terzo Settore.
“Vogliamo dare un contributo concreto per accorciare le distanze che si stanno dilatando tra le persone, i luoghi, le organizzazioni. Dobbiamo innanzitutto comprendere a fondo i problemi su cui desideriamo incidere e in seguito trovare soluzioni efficaci, convinti che occorra lavorare sempre di più insieme, collaborando con istituzioni, fondazioni, non profit e realtà profit. Ognuno facendo la propria parte su questioni che riguardano tutti e soprattutto con senso di responsabilità verso le generazioni future”, dice Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo.
“Coabitano nei nostri paesi e nelle nostre città persone che vivono a pochi metri o pochi chilometri le une dalle altre, ma lontanissime per opportunità, aspirazioni, possibilità di riconoscersi come parte dello stesso destino, costruttori di un futuro comune. Accorciare queste distanze è la condizione necessaria per permettere a chi vive nel nostro territorio di ricominciare a essere e sentirsi parte della stessa comunità”, conclude.
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