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Sostenibilità: Carlsberg Italia, a Induno Olona il pastorizzatore flash  

-15% di energia utilizzata, -10% di consumi idrici, -10% emissioni di CO2

CSR

Un impianto di pastorizzazione ‘flash’ a ridotto impatto ambientale che taglia del 15% i consumi energetici, del 10% quelli idrici e riduce del 10% le emissioni di CO2. La novità è stata introdotta da Carlsberg Italia presso il proprio Birrificio di Induno Olona. Ecco di cosa si tratta: il processo di pastorizzazione garantisce la stabilizzazione del prodotto in modo che il gusto, la componente aromatica e la qualità della birra appena uscita dalle linee di produzione arrivino inalterate al consumatore finale. Il pastorizzatore flash comporterà un notevole miglioramento nelle performance ambientali grazie alla riduzione dei tempi necessari per il completamento del processo.

La birra raggiungerà 71°C in 20 secondi, garantendo l’abbattimento dei microrganismi potenzialmente dannosi per il prodotto e standard elevati in termini di qualità e proprietà organolettiche. Oltre all’impianto di pastorizzazione flash è stato inaugurato anche il Negozio del Birrificio progettato dallo studio Baukuh di Milano in linea con le indicazioni della Direttiva UE 2010/31 e del Decreto “Requisiti Minimi” riguardo gli edifici a consumo quasi zero. I materiali utilizzati nella costruzione sono pochi, semplici, in larga misura riciclabili e durevoli. L’involucro edilizio presenta livelli di isolamento capaci di ridurre le dispersioni termiche invernali e, all’inverso, attenuare il picco di calore estivo, filtrando l’energia termica irradiata dalle ampie superfici vetrate.

La struttura impiega tecnologie ad alta efficienza energetica per la climatizzazione, la produzione di acqua calda sanitaria e l’illuminazione. L’impianto a LED, per esempio, è programmato per adattare automaticamente l’intensità luminosa alle condizioni di luce ambientale. Allo stesso modo, la climatizzazione durante la stagione invernale ed estiva avviene mediante un impianto idronico in pompa di calore capace di sfruttare l’aria di condensazione come fonte rinnovabile, produrre acqua calda sanitaria e modulare il suo apporto durante la giornata. Il ricorso all’energia elettrica di rete è pressoché nullo grazie all’impianto fotovoltaico sistemato su una pensilina esterna.

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