Pubblicato il: 04/11/2019 15:52
Dalla circular economy alla carbon tax, dai trasporti green all’eco-innovazione: le proposte per avviare il Green New Deal, che potrebbe portare in pochi anni in Italia circa 200 miliardi di nuovi investimenti e oltre 800mila posti di lavoro, e per affrontare la crisi climatica e raggiungere così gli obiettivi dell’Accordo di Parigi riducendo le emissioni di gas serra a circa 260 milioni di tonnellate entro il 2030, saranno al centro del dibattito della sessione plenaria di apertura il 5 novembre degli Stati Generali della Green Economy 2019.
Gli Stati Generali della Green Economy, giunti all’ottava edizione, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e con il patrocinio del ministero dello Sviluppo Economico e della Commissione Europea, che si svolgeranno il 5 e 6 novembre 2019 alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group, nell’ambito di Ecomondo, hanno proprio come tema il ‘Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030’.
Il via ai lavori, il 5 novembre, è affidato a Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy, cui seguiranno gli interventi di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Antonio Misiani, viceministro dell’Economia e delle Finanze, e di Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
“Il Green New Deal è una svolta storica – ha sottolineato Edo Ronchi – che richiede la definizione di obiettivi strategici, un dibattito partecipato e un programma decennale al 2030 necessario sia per affrontare la crisi climatica sia per rilanciare la green economy e farla diventare la forza trainante del rilancio dell’Italia. La Legge di Bilancio 2020 contiene novità positive per il Green New Deal come i fondi per la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, l’adattamento e la mitigazione climatica e le prime disposizioni di revisione dei sussidi dannosi per l’ambiente, ma per realizzarlo non basta certo una sola legge di bilancio, ma una strategia a lungo termine”.
Sono otto gli obiettivi strategici del ‘piano decennale per il Green New Deal’ proposti dagli Stati Generali della Green Economy: obiettivi climatici ambiziosi, aumentando l’impegno di riduzione dei gas serra del Piano Energia e Clima dal 37% al 50%; transizione ad un’energia efficiente e rinnovabile, rendendo più incisiva la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, raddoppiando il contributo delle pompe di calore, aumentando geotermia, solare termico, biomasse e arrivare per le rinnovabili elettriche al 65% nel 2030; transizione efficiente a un’economia circolare con un recepimento rapido ed efficace delle Direttive europee, dando seguito allo sblocco dell’end of waste, incentivando il riciclo e il mercato dei prodotti.
E ancora: rigenerazione urbana secondo il modello delle green city attraverso un programma pluriennale; tutela del capitale naturale e lo sviluppo dell’agricoltura di qualità utilizzando la nuova Pac; decarbonizzazione dei trasporti riducendo le auto in città con investimenti nel servizio pubblico, costruendo 15.000 nuovi chilometri di corsie preferenziali e piste ciclabili e incrementando la sharing mobility; maggiore impegno per la formazione, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione orientate alla green economy aumentando gradualmente le risorse destinate a eco-ricerca e sviluppo da 8,7 euro per abitante ai 25 della Germania; riforma fiscale spostando il prelievo dal lavoro ai gas serra e introducendo quindi, contemporaneamente, una carbon tax i cui proventi servano per investimenti green e un forte taglio del cuneo fiscale.
Gli Stati Generali della Green Economy 2019 si concluderanno il 6 novembre con la sessione plenaria internazionale, dedicata a ‘Clima e Green New Deal: un patto tra imprese e governi’. Anche le quattro sessioni tematiche di approfondimento e di consultazione che si terranno nell’ambito degli Stati Generali della Green Economy sono tutte dedicate alla realizzazione di un Green New Deal in diversi settori.
Martedì 5 novembre, in collaborazione con GreenCity Network, si discuterà del ‘Green New Deal per le città: un Programma Nazionale di rigenerazione urbana’; in collaborazione con Circular Economy Network, le principali forze politiche italiane si confronteranno su ‘Il Green New Deal per la circular economy: indirizzi per il recepimento delle Direttive e le necessarie infrastrutture’.
‘Il Green New Deal per il territorio: il ruolo delle imprese per valorizzare l’agricoltura e il capitale naturale’, con il patrocinio del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, è il titolo della terza sessione in programma il 5 novembre.
In collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility e con il supporto di Peugeot, il 6 novembre si svolgerà la sessione di approfondimento dedicata a ‘Il Green New Deal per la mobilità: less, electric, green, shared – muoversi con leggerezza’.
Adnkronos.