Torna il 2 maggio la Giornata Mondiale del Tonno, la ricorrenza designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare il ruolo del tonno nella nutrizione mondiale e sottolineare la necessità di una gestione sostenibile della sua pesca. Ad oggi, più di 80 Stati praticano la pesca del tonno e la sua portata continua a crescere. Il primo prodotto a guidare la produzione delle conserve ittiche è il tonno in scatola, un mercato che, solo in Italia, ha un valore di circa 1,3 miliardi di euro (2018), come confermano i dati dell’Ancit (Associazione nazionale dei conservieri ittici e delle tonnare), con una produzione nazionale di 74.000 tonnellate e un consumo di 153.251 tonnellate pari a circa 2,5 kg pro capite, per un settore che conta circa 1.500 addetti.
Per salvaguardare la sostenibilità, i protagonisti dell’industria ittica hanno avviato negli ultimi anni importanti progetti, con la creazione di iniziative e certificazioni ad hoc, finalizzate alla conservazione e alla tutela dell’ecosistema marino e della biodiversità, alla difesa dell’equilibrio tra le risorse e l’attività di pesca, assicurando il naturale rinnovamento, evitando il sovra-sfruttamento, la pesca illegale e accidentale.
E nel corso dell’ultima Assemblea generale delle associazioni europee dei trasformatori ed importatori di pesce (Aipce-Cep), in collaborazione con la Fao, i protagonisti della filiera hanno condiviso l’esigenza di cooperare per la protezione della vita sott’acqua in maniera sostenibile e innovativa, anche per garantire a lungo termine l’approvvigionamento adeguato di materia prima. Per diverse ragioni, spiega Simone Legnani, Presidente Ancit, “l’industria del tonno ha delle ottime prospettive, soprattutto perché risponde alla crescente richiesta di cibo nel mondo. E per garantire l’approvvigionamento di tonno sul mercato, anche l’industria di trasformazione deve essere sostenibile e innovativa a livello globale”.
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