Pontiggia (Osservatorio eCommerce B2c), valore mercato raddoppiato in 5 anni
Pubblicato il: 18/01/2019 12:38
Pacchi e pacchetti che viaggiano lungo lo stivale per gli acquisti on line degli italiani: solo nel 2018, 260 milioni di spedizioni. Un trend in aumento che in questi anni sta cambiando le abitudini di consumo: 16% di spesa in più rispetto al 2017. Ma qual è l’impatto di questo boom sulla produzione di packaging e sulla gestione dei rifiuti da imballaggio? E quale la risposta della filiera?
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“Nel 2018 stimiamo che gli acquirenti italiani abbiano speso on line 27,4 mld di euro su questo canale. In cinque anni abbiamo raddoppiato il valore di questo mercato”, dice all’Adnkronos Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c (Business to Consumer, ndr) della School of Management del Politecnico di Milano che segue le evoluzioni degli acquisti on line degli italiani. “I prodotti pesano per 15,2 mld di euro nel 2018 ed è la componente che cresce di più (+3 mld in un solo anno)”, spiega Pontiggia che annuncia per “quest’anno delle indagini dell’Osservatorio per capire qual è l’impatto dell’eCommerce sul benessere sociale economico e ambientale di una nazione”.
Nel dettaglio, il mercato legato ai prodotti cresce del 25% e raggiunge il 56% dell’eCommerce B2c. Va evidenziato, però, che “l’eCommerce è ancora il canale secondario ma sta rubando lo spazio di crescita”: il tasso di penetrazione degli acquisti online sul totale retail, passa dal 5,7% del 2017 al 6,5% del 2018, con i prodotti al 5% e i servizi al 10%. Sempre secondo i dati dell’Osservatorio, i prodotti generano 230 milioni di ordini e le spedizioni, esclusi i resi, sono nel 2018 pari a circa 260 milioni con una maggiore concentrazione al Nord (56% del volume totale delle spedizioni) e nelle grandi città. Ma cosa cambia rispetto agli acquisti tradizionali a livello di packaging? “Cambia la tipologia di imballaggio utilizzato. Non cambia nulla su quello primario; cambia l’imballaggio secondario, nel caso dell’eCommerce molto spesso il pacco viaggia in un cartone mentre se vado in negozio mi danno il sacchetto di carta, di plastica biodegradabile o altro”, conclude Pontiggia.
A certificare la tendenza in atto i dati sull’immesso al consumo degli imballaggi e quelli relativi alla raccolta che, ancorché relativi al 2017, descrivono la tendenza in atto. Secondo il rapporto ‘L’Italia del riciclo’ 2018, promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unicircular (l’Unione Imprese Economia Circolare), l’immesso al consumo del packaging in carta e cartone, dopo una sostanziale stabilizzazione tra il 2013 e il 2015, nel 2017 ha avuto in incremento di 260mila tonnellate. “Una crescita – spiega Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – che correliamo direttamente alla crescita dell’eCommerce”. Stessa curva per gli imballaggi gestiti: la raccolta nel 2017 ha registrato +500mila t rispetto al 2014.
Intanto, la filiera del recupero e del riciclo degli imballaggi in carta e cartone si sta attrezzando sia sul fronte della raccolta che su quello industriale del trattamento della carta da macero e quindi della produzione di nuovi imballaggi. “L’eCommerce è un fenomeno che in Italia, partita un po’ più tardi rispetto ad altri Paesi, sta crescendo a un ritmo significativo, nel 2018 siamo arrivati a 260 milioni di spedizioni di cui il 15% solo a Milano. In media 600mila pacchi al mese che vengono consegnati a Milano”, spiega Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.
“E’ evidente che presso le famiglie, in particolare nelle grandi aree urbane come Milano, cresce la presenza degli imballaggi, motivo per il quale noi abbiamo avuto sul capoluogo lombardo una raccolta che è cresciuta del 6% (dicembre 2017-18): siamo intorno alle 80mila tonnellate raccolte. In particolare su Milano è stata attivata, in collaborazione con Comieco, dall’Amsa una raccolta dedicata del cartone presso le famiglie e questo nuovo sistema ha visto un incremento del 2,5%, da giugno ad oggi”, spiega.
Il potenziamento della filiera ha portato anche ad uno sviluppo sotto il profilo industriale. In particolare con l’apertura di tre nuove cartiere sul territorio italiano.
“Due sono già operative – spiega Montalbetti – quella di Avezzano da circa un anno, la seconda a Mantova da qualche mese. Stiamo parlando, quando saranno a pieno regime, di circa 600mila t all’anno di macero aggiuntivo. La terza sarà a Verzuolo, in Piemonte, e dovrebbe riciclare 600mila t. Nel 2020 noi dovremmo avere tre cartiere nuove completamente operative con un consumo aggiuntivo di macero attorno a 1 mln 200mila t”. Così dal macero, cioè il materiale ottenuto dalla selezione di carta e cartone proveniente dalla differenziata, si arriva alla produzione di bobine di carta e, quindi, di nuove scatole che saranno “al 90% fatte con materiale di riciclo”. Un percorso che carta e cartone faranno ancora: “Per sette volte è possibile procedere al riciclo”, conclude.
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