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Spreco di cibo, cresce l’attenzione per 7 italiani su 10 

Il problema reale riguarda dunque – secondo Coldiretti – la distribuzione delle risorse alimentari e gli squilibri legati al venir meno di sistemi alimentari
 

Cresce l’attenzione per lo spreco alimentare: lo dichiarano 7 italiani su 10 (68%) per i quali l’ultimo decennio è stato decisivo per approcciare la gestione del cibo in modo più consapevole, mentre per il 24% l’attenzione è rimasta inalterata.

Sono i dati del Rapporto 2020 sullo spreco alimentare dell’Osservatorio Waste Watcher che l’Adnkronos è in grado di anticipare in vista della settima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (5 febbraio), promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente e della Salute, quest’anno nel segno della prevenzione degli sprechi per la salute dell’ambiente e dell’uomo.

Secondo i dati, la spesa è un ‘rito’ che la maggior parte degli italiani compie settimanalmente (37%) oppure 2-3 volte alla settimana per 1 italiano su 3 (32%). Un italiano su 10 fa la spesa ogni giorno (11%), e 2 intervistati su 10 semplicemente sulla base della reale necessità di acquisto (18%).

Lo spreco di cibo domestico vale fra il 75 e l’80% della filiera complessiva che parte dal residuo e dalle perdite nei campi e attraverso gli sprechi nella produzione e distribuzione arriva a quello domestico.

Si tratta di oltre 2.200.000 tonnellate di cibo sprecato ogni anno nelle case, per una stima pro capite di 36,54 kg e un valore di quasi 12 miliardi di euro (fonte: Diari di Famiglia progetto Reduce che hanno pesato lo spreco nella case di un campione statistico di famiglie italiane). Dati che, sommati ai 3 miliardi 293 milioni di spreco della filiera ci portano ad oltre 15 miliardi di euro complessivi.

L’appuntamento con la settima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è per mercoledì 5 febbraio a Roma, nella sede della Fondazione Enpam (piazza Vittorio 78) dalle 10.30. ‘Stop food waste, feed the planet’, il tema 2020 cui si confronteranno rappresentanti istituzionali nazionali e internazionali, dalla Fao al World Food Programme, anche in vista della prima Giornata mondiale per la Consapevolezza sullo spreco e le perdite alimentari proclamata dalle Nazioni Unite (29 settembre 2020).

In programma, tra gli altri, gli interventi istituzionali, introdotti dal fondatore di Spreco Zero – Last Minute Market Andrea Segrè, del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, di Roberto Morassut, sottosegretario al ministero dell’Ambiente, del viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, del sottosegretario al ministero della Salute Sandra Zampa e di Chiara Gadda, promotrice della legge nazionale sullo spreco alimentare.

Dal 2014 ad oggi la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è l’occasione per sensibilizzare su una questione centrale del nostro tempo anche attraverso la presentazione del nuovo Rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher.

“L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi – spiega Andrea Segrè – passa attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati. Sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Molto resta da fare, tuttavia: lo spreco del cibo resta saldamente in testa alla nefasta ‘hit’ degli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), gli sprechi nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e in generale legati ai propri soldi (16%)”.

In programma anche una vetrina dedicata alle Best Practice di enti pubblici, imprese, scuole e cittadini e l’Aperitivo #sprecozero con degustazione dei piatti cucinati e serviti dagli studenti dell’Istituto Alberghiero Vincenzo Gioberti di Roma su ricetta d’autore dello chef Filippo La Mantia.

 

 

 

Adnkronos.

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