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Taurianova, i consiglieri Morabito e Lazzaro tornano a parlare della qualità dell’acqua cittadina

I consiglieri comunali di minoranza Maria Stella Morabito e Filippo Lazzaro hanno diffuso un comunicato nel quale sono ritornati ad occuparsi  delle condizioni dell’acqua a Taurianova, invitando il Primo Cittadino Fabio Scionti ad occuparsi di più della questione.

I due esponenti politici affermano, infatti, nel loro scritto: <<Taurianova ha la fortuna di avere un acquedotto autonomo che riceve le preziose acque dell’Aspromonte: per questo, prima da progettista e poi da amministratore, l’ing. Scionti si è giustamente adoperato a divulgare alla popolazione tale ricchezza, incentivando l’uso dell’acqua di rete, al posto dell’acqua minerale imbottigliata anche nelle lontane Dolomiti. Ha inaugurato le Case dell’acqua (finanziate, nell’ambito del progetto Meno rifiuti-Taurianova verso rifiuti zero dal Ministero Ambiente con 800 mila euro) nelle principali piazze (vabbè dopo un anno non sono ancora funzionanti) e distribuito borracce (vabbè, prodotte in Cina e maleodoranti, ma nessuno è perfetto) a studenti grandi e piccini che le riempiono attingendo alle fontanelle distribuite nelle scuole, e tutto ciò per rendere l’acqua di rete, già pregiata di suo, ancora più appetibile>>.

<<Peccato, però, – continuano i due consiglieri – che il seguito non si è dimostrato brillante come il principio. Ve ne spieghiamo la ragione.

Visto che le condutture dell’acqua non versano in condizioni ottimali e spesso si verificano guasti, sarebbe stato necessario effettuare il controllo dell’acqua con analisi a cadenza periodica, come si è fatto prima dell’avvento sciontiano, così da garantirne la potabilità.

Ed invece cosa è accaduto? Il Sindaco, forse tanto indaffarato a programmare e progettare, in questi tre anni ha “dimenticato” di far controllare periodicamente la qualità dell’acqua che arriva alle fontane pubbliche e private, lasciandoci in balia dei soli controlli c.d. esterni effettuati annualmente dall’ASP, e dimenticando pure di emanare il divieto dell’uso alimentare dell’acqua nei casi in cui (sia nell’ottobre 2017 che nell’aprile 2018) l’ASP lo ha avvisato dell’esito sfavorevole delle analisi batteriologiche dell’acqua potabile, sollecitando la revisione della rete idrica interessate e la clorazione continua, ai sensi del D. lgs. 31/01.

Va bene che governa Taurianova Cambia (nomen omen), ma cambiare proprio il controllo dell’acqua….

Né possiamo giustificare una tale mancanza con le impoverite condizioni delle casse comunali, considerato che il costo della salute dei cittadini è più o meno pari a quello del Festival del Torrone o per la Festa del libro e della lettura, iniziative orgogliosamente tenute a battesimo dall’attuale amministrazione.

Comunque, anche a seguito del nostro insistente interessamento, l’Amministrazione si è decisa ad affidare nuovamente, dopo una lunga pausa di tre anni, il servizio di analisi dell’acqua ad un laboratorio. Analisi che hanno subito dato esito talmente sfavorevole che si è richiesto un intenso trattamento dell’acqua, oltre all’acquisto di cloratori e manutenzione ai serbatoi. E così il Sindaco in data 21/11/2018 ha emesso l’ordinanza con cui vietava l’uso dell’acqua potabile, perché, come da lui affermato nell’ultimo consiglio comunale del 30 aprile scorso (in risposta alla nostra interpellanza del 24/12/2018), il laboratorio avrebbe comunicato all’Ente l’esito dei controlli soltanto il 19/11/2018.

Ma visto che per ripristinare i valori di legge risultano essere stati effettuati ben 35 giorni di trattamento, dal 31 ottobre 2018 al 5 dicembre 2018, i conti non tornano: ci chiediamo quindi chi abbia effettuato il trattamento delle acque dal 31/10 al 16/11 ad insaputa del Sindaco, evidentemente lasciato in una beata ignoranza? Oppure il Sindaco dice le bugie per giustificare la sua scarsa attenzione alla salute dei cittadini dato che per ben quasi un mese la gente ha continuato, ignara, ad utilizzare acqua inquinata?>>.

Ed infine concludono Morabito e Lazzaro: <<Invitiamo l’ing. Scionti a prestare maggiore attenzione in futuro alle condizioni dell’acqua che i cittadini ritengono, in mancanza di divieti, essere potabile, ed attivarsi costantemente, così come ha fatto finalmente negli ultimi mesi (e non sarà una coincidenza se è accaduto solo dopo le nostre incessanti richieste di visionare gli esiti delle analisi che immaginavamo fossero routinarie), a garantire le buone condizioni dell’acqua ed a vietarne tempestivamente l’uso alimentare allorquando vengano rilevati parametri (esistenza ad es. di escherichia coli ed enterococchi che, per intenderci, rilevano la presenza di elementi fecali) fuori norma>>

Maria Teresa Bagalà

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