Dati del rapporto Ismea
Pubblicato il: 05/02/2019 16:04
L’agriturismo in Italia ha registrato una crescita ininterrotta negli ultimi venti anni. Nel 2017, il fatturato cresce sino a 1,36 miliardi (+6,7% sul 2016), la domanda sino a 12,7 milioni di presenze (+5,3%) e 3,2 milioni di arrivi (+6,7%), l’offerta raggiunge le 23.406 aziende attive (+3,3%). A scattare la fotografia è il “Rapporto 2018 agriturismo e multifunzionalità”, realizzato dall’Ismea.
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Nel 2017, rispetto all’anno precedente, la crescita della domanda mostra un leggero rallentamento, riconducibile alla clientela italiana. Dal 2015 al 2017, a sostenere l’incremento della domanda sono principalmente gli stranieri, che rappresentano il 47% degli arrivi e il 58% delle presenze, con un sensibile aumento nel periodo considerato, rispettivamente, del 10,5% e del 6,5%. Dall’analisi di arrivi e presenze per aree d’origine nel biennio 2016-17 si evidenziano incrementi a doppia cifra per alcuni paesi: Brasile (arrivi +37,7% e presenze +41,3%), Russia (+37,5% e +33,1%), Cina (+26,8% e +30,1%), Croazia (+26,2% e +24,2%) e Danimarca (+19,5% e +21,6%) su tutti.
Nonostante ciò, proprio nel biennio 2016-17 l’agriturismo, insieme alle diverse tipologie di esercizi del comparto extralberghiero, evidenzia una contrazione della propria quota di mercato (11% degli arrivi e 8,7% delle presenze totali) in favore degli alloggi privati e dei bed and breakfast, che fanno registrare un aumento, rispettivamente, del 9,1% e del 2,2% sugli arrivi e del 5,5% e del 5,3% sulle presenze.
Uno dei fattori determinanti di tale tendenza, manifestatasi in tempi rapidissimi, si lega, secondo il rapporto Ismea, al fenomeno dell’home sharing (la pratica di condividere la propria casa con turisti e viaggiatori per soggiorni brevi) e al successo di portali come Airbnb, Booking.com e altri siti che promuovono e commercializzano anche gli alloggi privati.
Infatti, con la diffusione di internet e delle nuove tecnologie aumenta esponenzialmente il numero di contatti diretti tra operatori e turisti, con una ridefinizione delle dinamiche di mercato, dove a dettare le regole sono i grandi motori di ricerca (metamotori) e le Ota (Online Travel Agency).
L’agriturismo è una delle componenti principali delle attività di supporto e secondarie che nel 2017 rappresentano il 22,4% del valore della produzione agricola nazionale contro il 18,6% del 2010. A livello europeo il nostro Paese da solo detiene il 27,4% del valore delle attività secondarie complessivamente prodotto nella Ue, mantenendo il primato.
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