Pubblicato il: 04/03/2020 12:54
La Commissione Europea lancia la legge europea sul clima proponendo l’obiettivo giuridicamente vincolante per l’Ue di raggiungere entro il 2050 un livello netto di emissioni climalteranti pari a zero. “Parole vuote”, “obiettivi lontani”, un testo che “ignora i dati scientifici”, in pratica “una resa”: a bocciare la proposta è la giovane attivista Greta Thunberg, che oggi ha partecipato alla riunione del Parlamento europeo in occasione della presentazione della Climate Law. E non è l’unica.
Cosa prevede il testo. Istituzioni Ue e Stati membri, se la legge verrà approvata, saranno collettivamente tenuti ad adottare le misure necessarie a raggiungere il target, sia a livello nazionale che a livello comunitario. La legge sul clima fissa il percorso per arrivare a raggiungere gli obiettivi climatici al 2050. La Commissione ha poi avviato, spiega il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, una “valutazione di impatto” per proporre nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030. Entro il prossimo settembre, la Commissione presenterà un piano, comprensivo della valutazione di impatto, per innalzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 “almeno al 50% e verso il 55%” rispetto ai livelli del 1990 e proporrà di emendare la legge sul clima di conseguenza. Per raggiungere gli obiettivi incrementati al 2030, entro giugno 2021 la Commissione presenterà inoltre la revisione di numerose leggi, tra le quali la direttiva sull’Ets (il sistema di scambio delle emissioni), il regolamento sullo sfruttamento della terra, sul cambio di destinazione d’uso del terreno e sulle foreste, la direttiva sulle energie rinnovabili e quella sull’efficienza energetica, nonché gli standard delle emissioni di anidride carbonica per automobili e furgoni.
Il discorso di Greta. “Quando l’Ue presenta questa legge climatica con una neutralità al 2050, di fatto sta dichiarando la resa. Vi arrendete dinanzi agli Accordi di Parigi, vi arrendete dinanzi alle vostre promesse e di fare tutto quello che è possibile per garantire un futuro sicuro per i vostri figli – dice Greta rivolgendosi alla platea dell’Europarlamento – State fingendo che questo vostro piano, che ignora i dati scientifici, possa risolvere questa che è la principale crisi che l’umanità si trova ad affrontare, convinti che una legge possa bastare e che voi possiate essere leader climatici continuando a sostenere soluzioni che si basano sui combustibili fossili, pensando che parole vuote possano essere sufficienti”.
“Non abbiamo bisogno di obiettivi per il 2030 o il 2050, ma per ogni singolo anno: dobbiamo iniziate a tagliare le emissioni in maniera drastica alla fonte fin da ora. I vostri obiettivi lontani nel tempo non serviranno a nulla se le emissioni continueranno ai livelli odierni”, continua Greta che chiede all’Ue di essere capofila nella lotta ai cambiamenti climatici: “avete l’obbligo morale di farlo – sottolinea – E avete l’opportunità unica, economica e politica, che vi consente di essere leader climatici. Noi non ci accontenteremo di nulla che sia al di sotto di un cammino fondato su dati scientifici, solo questo ci darà la possibilità di mantenere la vita sulla Terra così come la conosciamo. Qualsiasi altra cosa sarebbe una resa. Questo testo è una resa, perché la natura non scende a patti, non si possono fare compromessi con la fisica. E noi non vi consentiremo di arrendervi e rinunciare al nostro futuro” conclude Greta, per la quale “se la casa brucia non si aspetta qualche anno per spegnere l’incendio, eppure è questo che ci propone oggi la Commissione”.
Cosa dicono gli ambientalisti. La giovane attivista ispiratrice del movimento dei Fridays for Future non è l’unica a muovere critiche al testo. Una proposta “poco ambiziosa” per Legambiente: per l’associazione infatti, per fronteggiare l’emergenza climatica si deve andare oltre il 55% già proposto da diversi governi europei e dall’Europarlamento e ridurre le emissioni di almeno il 65% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, in coerenza con le indicazioni dell’Emissions Gap Report delle Nazioni Unite. Obiettivi da anticipare per il Wwf: per l’associazione del panda, sono necessari tagli alle emissioni e obiettivi più sfidanti e ambiziosi e per evitare che la crisi climatica peggiori, l’obiettivo dell’Ue per il 2030 deve essere una riduzione delle emissioni ambiziosa, del 65%. E anche per Greenpeace (che per chiedere di agire subito contro la crisi climatica, ieri sera ha proiettato il Pianeta in fiamme con il messaggio sul palazzo della Commissione Europea) “senza piani per un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 basato sulla scienza, né misure per porre fine ai sussidi ai combustibili fossili, ci stiamo preparando al fallimento. Decenni di esitazioni e misure insufficienti ci hanno portato al punto in cui la sopravvivenza stessa della vita sulla Pianeta è a rischio a causa del collasso climatico. Il momento di agire è adesso, non tra 10 anni”, dice Sebastian Mang, policy advisor dell’associazione per la politica climatica europea.
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