Pubblicato il: 21/05/2019 18:33
Via libera formale da parte del Consiglio europeo alla direttiva che vieta dal 2021 oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce, cotton fioc, bastoncini per palloncini, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso. Per le bottiglie in Pet invece è previsto l’obiettivo di intercettare almeno il 90% dell’immesso al consumo entro il 2030 (con un obiettivo intermedio del 77% al 2025) e, sempre per il 2030, quello di garantire che le nuove bottiglie contengano almeno il 30% di materiale riciclato (25% al 2025).
Inoltre il principio della responsabilità estesa del produttore viene applicato a prodotti che contengono plastica come filtri del tabacco, palloncini, assorbenti igienici, salviette umidificate e prodotti per la pesca. Per tutti questi oggetti il produttore avrà l’obbligo di coprire i costi di raccolta e quelli del successivo trasporto e trattamento, inclusi i costi di rimozione dei rifiuti e le misure di sensibilizzazione. Infine, per quanto riguarda i rifiuti che vengono portati a riva dai pescatori perché finiscono nelle reti, gli Stati europei dovranno organizzare forme di raccolta presso i porti, sempre con i costi di gestione a carico dei produttori.
Il voto del Consiglio segue quello del Parlamento europeo dello scorso 27 marzo e chiude definitivamente l’iter approvativo della nuova direttiva. Dopo il voto il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Dall’entrata in vigore gli Stati membri hanno 2 anni per recepirla nei rispettivi ordinamenti.
Per il Wwf, il via libera “è un fatto estremamente importante che deve spingere i governi ad impegnarsi con ancora maggior forza per affrontare l’emergenza plastica anticipando i tempi di applicazione della direttiva – commenta Così Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia -Nel Mediterraneo sono 134 specie vittime di ingestione di plastica, tra cui 60 specie di pesci, tutte e 3 specie di tartarughe marine, 9 specie di uccelli marini e 5 specie di mammiferi marini. In Italia è venuto il momento di accelerare nella lotta al principale nemico dei nostri mari. Il Wwf chiede che la legge #Salvamare possa essere al più presto calendarizzata e approvata dal Parlamento”, conclude Bianchi.
Un passo avanti importante anche perché con il provvedimento “per la prima volta si impone una percentuale minima di utilizzo di materiale riciclato nella fabbricazione primaria dei prodotti – spiega Stefano leoni, Coordinatore scientifico del Circular Economy Network – Per ora la soglia stabilita è del 30% al 2030: non è molto ma servirà a sostenere un mercato del materiale riciclato. È auspicabile che questa soglia non solo salga, ma venga introdotta anche per altri prodotti, ad esempio vestiti, arredamento, auto, elettrodomestici, costruzioni. Intanto la palla passa ai governi: in fase di recepimento dovranno fissare quote di riciclo minimo dei rifiuti raccolti relativi ai prodotti quali filtri e prodotti del tabacco, palloncini, assorbenti igienici, salviette umidificate e prodotti della pesca”.
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