Pubblicato il: 14/05/2019 12:03
Risorse, territorio e comunità. La ripresa del post-Vaia, la tempesta che, sei mesi fa, con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h, ha danneggiato le foreste di Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, lasciando a terra 8,5 milioni di m3 di legname, passa attraverso la sinergia di questi elementi. Per aiutare le regioni colpite Pefc Italia ha creato la Filiera Solidale, proponendo un logo per il legname proveniente da quelle aree e incentivando le aziende a utilizzare il legno che deriva dalle piante abbattute da Vaia, sostituendo in parte le importazioni.
“Il danno è enorme per l’economia di tutto il settore – dichiara Maria Cristina D’Orlando, Presidente di Pefc Italia – i proprietari pubblici e privati con i boschi distrutti dovranno ora sostenere maggiori costi di taglio ed esbosco del legname, perdita di valore del legno, programmazione da rivedere, costi del ripristino. Anche lavorare in bosco, in queste condizioni, sarà più costoso (+30%) e pericoloso in zone dove la viabilità è stata compromessa dalle rovinose piogge associate alla tempesta. Inoltre la grande quantità di legname sul mercato ha innescato un’aspettativa di ribasso che sta condizionando tutti gli operatori della filiera e, per almeno 2-3 anni, si dovrà lavorare con volumi di legname straordinari facendo investimenti importanti”.
“Raccogliendo le sollecitazioni di associazioni e singole persone e per contribuire al ripristino dei danni, Pefc Italia ha lanciato il progetto Filiera Solidale, proponendo un logo per il legname proveniente dall’allestimento delle piante abbattute da Vaia che lo accompagnerà fino ai prodotti finali con la tracciabilità attraverso le varie trasformazioni – prosegue D’Orlando – L’Italia ha un settore di trasformazione del legno importante, che importa l’80% della materia prima: Pefc chiede alle imprese di utilizzare il legno proveniente da Vaia, sostituendo in parte le importazioni, e propone ai consumatori di scegliere i prodotti fatti con questo legno: un’azione di solidarietà per il ripristino delle foreste distrutte da parte di tutto il settore del legno e della società civile italiana”.
“La priorità – conclude D’Orlando – è ora organizzare il recupero delle piante danneggiate e la loro valorizzazione produttiva: il settore della trasformazione del legno è chiamato a favorire l’utilizzo del legno a terra, contribuendo così al ripristino delle aree danneggiate”. E la filiera si è già attivata: numerose segherie hanno già aderito al progetto, impegnandosi a comprare il legno delle aree danneggiate al posto di quello di importazione; alcuni imprenditori della trasformazione successiva acquisteranno il legname proveniente dai boschi danneggiati per il fabbisogno dei prossimi anni. Non solo, vari soggetti stanno pensando a progetti da realizzare con il legname Vaia, sostenendo e dando visibilità al progetto. Obiettivo: creare un mercato che recupera risorse disponibili sul territorio e attiva sinergie tra imprese attraverso una filiera sostenibile e solidale.
In Lombardia, spicca l’impegno della Comunità Montana di Valle Camonica, che promuove la certificazione forestale quale strumento per la valorizzazione dei boschi e dei prodotti forestali legnosi e non legnosi del proprio territorio. In particolare, Marlegno, azienda che realizza su misura case in legno certificato Pefc, si è impegnata ad acquistare legname proveniente da aree colpite da Vaia e gestite dai Consorzi Pefc locali.
“L’attenzione e la consapevolezza dell’importanza dei boschi e delle foreste è parte integrante del nostro business e del nostro modo di fare impresa – afferma Angelo Luigi Marchetti, ad di Marlegno. “Per questo motivo, acquistiamo solo legno proveniente da foreste certificate Pefc. Il nostro impegno quotidiano è quello di soddisfare i desideri dei nostri clienti, che scelgono una casa in legno soprattutto in ottica di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. Come Marlegno, quindi, acquistare legno proveniente da foreste lombarde devastate dalla tempesta Vaia, è una scelta assolutamente naturale: sappiamo che, se inutilizzato, tutto questo materiale andrebbe perso creando un ulteriore danno all’area”, aggiunge Marchetti.
Prende parte alla Filiera Solidale anche la Segheria Romelli Legnami Srl (BS), realtà specializzata nella progettazione, lavorazione, gestione logistica e montaggio completo di strutture in legno massiccio e lamellare. La Segheria Romelli si è impegnata ad acquistare materiale Pefc proveniente dai cantieri di bonifica e dagli schianti causati da Vaia, cantieri gestiti dal Consorzio Forestale Allione e altri Consorzi della Valle Camonica.
Da parte sua, il Consorzio Forestale e Minerario della Valle Allione, che gestisce secondo le regole indicate dalla certificazione Pefc un territorio di 7.390 ettari di superficie che comprende i comuni amministrativi di Capo di Ponte, Cerveno, Malonno, Ono San Pietro, Paisco Loveno e Sellero, si impegna a valorizzare il legname proveniente dai cantieri di sgombero degli schianti forestali e ha avviato interventi di ripristino dei boschi danneggiati da vento in località Val di Scala-Latte-Medel.
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