Sono stati 2.881 nel 2019 gli animali feriti consegnati al CRAS dell’Oasi WWF di Valpredina in provincia di Bergamo. Per l’ 80% si trattava di uccelli, dei quali il 30% costituito da specie particolarmente protette.
I rapaci sono stati 326 (in pratica 1 al giorno) di cui circa il 30% presentava ferite da arma da fuoco. I falconiformi sono stati 175, di 9 specie diverse, gli strigiformi 151 di 7 specie diverse. “Nonostante l’ulteriore calo dei cacciatori il ferimento di fauna particolarmente protetta resta ancora sopra il 30%“ affermano i responsabili del Centro di Recupero. 1.568 animali (oltre il 54%) sono tornati liberi dopo le cure ricevute.
Altro dato interessante sono i ben 1.035 richiami vivi (passeriformi) oggetto di sequestro consegnati per il loro recupero e ritorno in libertà in quanto detenuti illegalmente o per reati di maltrattamento e commercio illegale e consegnati per il loro recupero al centro. Nei giorni scorsi si è svolta una delle liberazioni per circa 200 di questi piccoli uccelli che risultano aver recuperato le condizioni ottimali per ritornare alla vita selvatica.
Nel 2019 da segnalare il risultato della liberazione del gufo reale nato presso il centro e liberato a fine novembre dotato di apparecchiatura GPS per monitorarne gli spostamenti (vedi articoli apparsi per l’evento).
Dopo quasi due mesi di vita selvatica possiamo con grande soddisfazione segnalare che il giovane gufo reale si è perfettamente adattato alla libertà procurandosi da solo il cibo.
Dopo un primo periodo di stazionamento a pochi chilometri da Valpredina dove è stato liberato negli ultimi giorni si stà spostando verso est in direzione della provincia di Lecco verso le zone a lui congeniali di pareti rocciose con aree prative a fondo valle.
Nota conclusiva dolente per questo inizio del 2020 è stato purtroppo la consegna nei primi giorni dell’anno di due poiane ferite da arma da fuoco provenienti dalla zone di pianura (Provincia di Lodi e Monza Brianza), di cui una di queste portata al cras da un cacciatore bergamasco.