L’uccisione a fucilate di Tepilora, una giovane femmina di aquila di Bonelli liberata nel 2018 in un’area protetta in provincia di Nuoro nell’ambito del progetto internazionale Aquila A-Life, è un crimine ai danni della biodiversità nazionale ed europea.
L’Aquila di Bonelli è un rapace estremamente raro e protetto, che si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi ed uccelli, innocuo per gli allevatori perché incapace di sollevare da terra animali di grossa taglia. Questa specie è scomparsa dalla Sardegna nel secolo scorso a causa di uccisioni e furto di pulcini dai nidi e, oggi come allora, gli stessi odiosi fenomeni rischiano di vanificare lo sforzo che il WWF Italia sta compiendo per consentire a questo magnifico animale di tornare a solcare i cieli dell’isola.
Nonostante la Sardegna presenti un elevato livello di idoneità ambientale per la specie, fenomeni deprecabili come il bracconaggio continuano a rappresentare una vera e propria piaga per animali rari e protetti, per la cui protezione vengono investite ogni anno importanti risorse pubbliche, sia a livello internazionale sia nazionale. Queste risorse vengono tradotte in progetti a cui partecipano, con enorme dedizione, decine e decine di specialisti, di enti pubblici e di organizzazioni private.
Il WWF sta predisponendo, attraverso il suo ufficio legale, ogni azione necessaria al fine di collaborare con la magistratura e con gli organi inquirenti per assicurare alla giustizia chi si è reso autore di un reato così grave.