La struttura nell’area Est della città è dotata di insonorizzazione e, da molti anni, ha riservato una sezione al ‘gattile’. Può contare sull’aiuto di molti cittadini volontari che si preoccupano do accudire e di far giocare i cani
AOSTA. ‘Roy’, pittbull di 6 anni,cane morsicatore, è diventato il ‘primo della classe’. Educatori, ‘insegnanti’, e volontari sono riusciti a raggiungere risultati comportamentali lusinghieri, quasi da inserire nel ‘guinnes’ delle ‘eccellenze educative’.. L’indole di morsicatore di questa razza è stata plasmata al punto da rendere ‘Roy’ uno dei ‘ ‘cani scolari’ più docili del canile regionale di regione Croix Noire.
“Sta diventando bravissimo – dice Danilo Maccarrone, direttore della struttura -. Il lavoro certosino del gruppo è continuo e il riscontro sta premiando l’impegno di tutti.. Non ci sembra vero’ , chiosa, manifestando un grande entusiasmo nel descrivere il cambiamento epocale di questo pittbull, razza temuta per la loro aggressività.
“Cancelliamo questo termine – puntualizza -.. L’.aggressività è un’emozione e, in quanto tale si manifesta per difendere il territorio o per predare, indole primordiale del cane. Il merito del gruppo di volontari è sempre inferiore a quello che si deve attribuire al cane. E’ lui l’unico protagonista del successo”, sottolinea Danilo Maccarrone.
La realizzazione di questo progetto, qualificante per la ‘casa’ dei cani, prevede la suddivisione in tre categorie. ‘immediata‘, la prima, con cani socievoli, di immediata empatia con l’uomo; sono, ad oggi, il 5 per cento. La seconda è stata destinata ai ‘cani con riserva’ (80%). “Cani senza educazione, da reimpostare”. Alla tera appartengono i ‘difficili’., “Sono gli animali con recupero impegnativo, piuttosto aggressivo a cui si deve riservare un’attenzione particolare”, informa il direttore del canile regionale nella cui area verde i 9 educatori e gli altri volontari specializzati si alternano in questa ‘scuola en plein air’. Un’aula speciale allestita per appurare le caratteristiche dei singoli cani e studiare programmi educativi mirati. Per tutti, in ogni caso, si lavora per raggiungere l’obiettivo prioritario di integrazione e interazione sociale.
E, nella classifica dei ‘Fido’ meno richiesti primeggiano quelli con il pelo nero. “Ispirano meno simpatia – ammette Maccarrone -. Credenze popolari difficili da estirpare. Il nostro lavoro riflette anche la volontà di sfatare ogni pregiudizio. E’ chiaro che – precisa – ‘IDA’ richiede molti step e un lavoro ‘ad aeternum’, in quanto per un cane che va un altro arriva. Nella struttura ospitiamo, in questo periodo, cento cani a fronte dei 180 del 2015. Con il progetto speriamo di incontrare padroni ospitali e affettuosi per molti altri cani”, conclude Danilo Maccarrone.
.