– FIRENZE – Rendere omogenea l’Iva della vendita dei fagiani da ripopolamento dal 22% al 10%. Lo chiede la Cia Agricoltori Italiani della Toscana rispondendo, spiega una nota, a numerose richieste di allevatori di selvaggina, che, quando cedono i loro animali vivi per l’attività venatoria, destinati all’alimentazione umana, si trovano di fronte ad una disparità di aliquota, di ben 12 punti percentuali, considerato che l’Iva prevista per i prodotti destinati all’alimentazione umana è soggetta ad un’aliquota agevolata del 10%.
“Un riequilibrio dell’aliquota Iva al 10% sulla selvaggina – sottolinea la Cia Toscana – permetterebbe una maggiore competitività dei nostri allevamenti che al momento sono svantaggiati rispetto al resto d’Europa, considerando che nel resto dell’Unione europea gli allevatori di selvaggina sono soggetti ad aliquota Iva agevolata del 4% o del 10%. E’ ovvio – conclude l’associazione – che questa disparità così evidente, pone in chiaro svantaggio gli allevamenti locali al momento in fase di vendita della selvaggina”.
(ANSA).