Con l’esclusione degli abbattimenti, finalmente sembra sia stato fatto un importante passo verso un Piano di conservazione che crea le condizioni per una migliore convivenza con l’animale simbolo della Natura d’Italia: il lupo.
Un piano in grado di fare la differenza, quello per cui ci siamo battuti fino ad oggi, deve promuovere la ricerca e il monitoraggio, combattere il bracconaggio, individuare sostenere le azioni di prevenzione dei danni, che sono la migliore risposta ai conflitti.
Il lupo in Italia è il protagonista di una storia di successo. Quasi eradicato da pratiche e leggi che lo consideravano nocivo era sopravvissuto negli anni ‘70 con meno di 100 individui. Grazie alla sua intelligenza e all’azione illuminata del WWF e della società civile, il lupo ha avuto un lento recupero, tornando a vivere in territori da cui era scomparso. Il ritorno del lupo è stata la pietra miliare di un recupero della naturalità delle nostre campagne e dei nostri boschi, un cruciale tassello per gli equilibri ecologici dei territori.
Negli ultimi anni il WWF – insieme alle altre associazioni ambientaliste che hanno aderito alla campagna #soslupo – si è impegnato moltissimo per difendere il lupo, a cominciare dalla mobilitazione nei confronti della precedente proposta di piano di conservazione che prevedeva la possibilità degli abbattimenti. Consentire di “sparare” al lupo avrebbe rappresentato un drammatico e crudele arretramento nelle conquiste ecologiche e culturali, che riconoscono al lupo in importante ruolo negli ecosistemi e nella nostra vita.
Oggi la lungimiranza delle battaglie che negli anni ‘70 ha garantito la sopravvivenza a questo straordinario animale, deve essere accompagnate da un’intelligente gestione della convivenza. La presenza e la diffusione del lupo, infatti, possono essere messi a rischio dalla mancanza di visione d’insieme, dalla poca attenzione nei riguardi del suo impatto sulle attività produttive (servono, quindi, adeguate compensazioni dei danni) e soprattutto dalla disinformazione e dalla scarsa conoscenza di quelle che sono le corrette misure di prevenzione dei danni. Il fatto che le dichiarazioni del ministro Costa sul nuovo Piano lupo vadano in questa direzione, escludendo gli abbattimenti, fa ben sperare per il futuro dell’animale simbolo della natura d’Italia