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Dacia Maraini per “Il mondo che verrà”

“Responsabilità e solidarietà per costruire insieme il futuro”

Abbiamo fatto alcune domande alla scrittrice Dacia Maraini, autrice di narrativa, poesia, saggistica e teatro, alcune riflessioni sull’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e su cosa si aspetta da mondo che verrà. 

Secondo lei esiste una connessione tra quello che sta accadendo e i danni che l’uomo ha procurato all’ambiente? 
“Certo, esiste eccome! Abbiamo tagliato e bruciato le foreste, abbiamo riempito il mondo di immondizie e di veleni chimici, abbiamo riempito il mare di plastica, abbiamo fatto estinguere tantissimi animali, abbiamo finito per distruggere l’ecosistema con la nostra prepotenza consumistica. E ora ne paghiamo le conseguenze”.

Qual è cambiamento che vorrebbe attuare o vedere attuato?
“Vorrei che ci si occupasse più seriamente dei problemi dell’ambiente. Vorrei che si tenesse conto che il riscaldamento del pianeta è un problema di tutti non di uno o due paesi. Muoversi di meno, ridurre drasticamente l’uso degli aerei e delle automobili, chiudere tutte le miniere di carbone, sostituire la plastica con materiale riciclabile, chiudere tutti gli allevamenti intensivi,  pensare meno al PIL e più al benessere dei cittadini, ridurre la vergognosa distanza fra  ricchi e poveri del mondo e tante altre cose che non posso qui elencare, ma quelle che ho citato sarebbero sufficienti”. 

Un suo messaggio di speranza pensando al Mondo che verrà?
“Spero molto nei giovanissimi, quelli che ascoltano le parole di una ragazzina svedese che parla con la saggezza di una anziana madre che si preoccupa per i suoi figli”. 

Qual é la sua parola chiave per Mondo che Verrà? 
“Indicherei due parole chiave: solidarietà e responsabilità”. 

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