Un documentario registra in un video l’inverosimile evento: delfini che si passano il pesce-palla come fosse uno spinello per poi gioire degli effetti stupefacenti. Il povero pesce-palla viene morsicato a turno dai delfini in un gioco letale
Quando si parla di droga, quasi sempre si pensa ai nostri simili che hanno avuto la sfortuna di cadere nella trappola della dipendenza.
Tuttavia, una recente scoperta dimostrerebbe che anche altri animali hanno l’usanza di “sballarsi” con sostanze stupefacenti, le quali hanno una struttura chimica capace di alterare l’attività mentale di chi le assume. Per la realizzazione di un documentario sui delfini, la BBC ha suggerito ai suoi cameraman di installare delle telecamere nascoste nella piscina in cui nuotavano alcuni delfini.
Dal momento che i delfini sono dei mammiferi (e non dei pesci come credono in molti) estremamente intelligenti, il rischio che riconoscessero le telecamere e si sentissero osservati era elevato.
Da qui la brillante idea della BBC: camuffare i dispositivi elettronici in pesci e tartarughe, in modo da spiare i mammiferi mentre credono di non essere osservati.
Dopo qualche giorno di apparente normalità, un gruppo di delfini mette in atto un comportamento insolito.
Uno di loro agguanta un pesce palla, lo mastica leggermente per farlo gonfiare e lo porta sulla superficie dell’acqua.
Il pesce palla, comprensibilmente spaventato, attiva le difese che lo proteggono in caso di pericolo: si gonfia come una palla ricoperta di spine e rilascia tetrodotossina, una potente neurotossina.
A dosi elevate, la tetrodotossina può uccidere sia un uomo che un delfino, ma quando viene assunta con parsimonia può causare un piacevole effetto narcotico, proprio come la morfina.
Chi assume un narcotico prova un generale rilassamento muscolare, assenza di dolore e un sonno profondo.
Insomma, un vero sballo.
Per questo molte persone rischiano di diventare dipendenti da queste sostanze e così deve essere anche per i delfini della BBC.
Secondo David Tennant, narratore del documentario, far spaventare il pesce palla era proprio l’obiettivo dei mammiferi marini, interessati al narcotico emesso dal suo corpo.
Nel loro gioco crudele, ne stordiscono uno e se lo passano tra di loro, masticandolo fino a far uscire la tossina, proprio come degli umani potrebbero passarsi tra di loro una canna.
Nel video, dopo aver fatto “un tiro di pesce palla” ciascuno, si vedono 4 delfini lasciarsi andare e salire in superficie in uno stato catatonico, come se chiudessero gli occhi per concentrarsi sulle nuove sensazioni causate dalla droga.
Purtroppo, l’unico a non divertirsi è il pesce palla.
Diventato una vera e propria “canna vivente”, finirà smembrato dai mammiferi, che inizieranno a masticarlo senza più controllo, desiderosi di ottenere altro piacere.
Finito il gioco, i delfini torneranno alla loro vita normale, proprio come degli amici che si salutano dopo aver finito la fumata di gruppo.
E’ incredibile quanto il mondo animale sia simile a quello umano.
Siamo soliti ritenerci unici nelle nostre stranezze, ma la verità è che buona parte dei nostri comportamenti sociali (come divertirsi in gruppo con una sostanza piacevole e stupefacente, passandocela tra amici) sono diffuse in molte altre specie di mammiferi superiori.
D’altronde, “i cervelli dei delfini sono più grandi del nostro, se considerati rispetto alle dimensioni del corpo“, afferma Lori Marino, zoologo dell’Università di Emory.
In uno studio condotto da Diana Reiss, professore di psicologia presso l’Hunter College di New York, si è visto che i delfini sono in grado di riconoscersi allo specchio e utilizzarlo per guardare parti del loro corpo che si trovano al di fuori del loro campo visivo (un po’ come facciamo noi quando vogliamo controllare se il vestito che ci siamo appena infilati ci fa sembrare il fondosciena grosso).
E’ una capacità rarissima in natura, che possiedono solo gli uomini e le scimmie.
Insomma, non sottovalutate i delfini.