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Due misure concrete per salvare i cetacei nel Golfo di Taranto

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Notizie pubblicate su 08 January 2019

Globicefali

© WWF ITALIA

“Nuove concessioni petrolifere mettono in pericolo il mar Jonio. È arrivato il momento di realizzare misure concrete per la tutela dei cetacei e dei delfini del Golfo di Taranto”. Ad affermarlo con forza è Nicolò Carnimeo, delegato del WWF Italia per la Puglia, che continua spiegando che: “gli strumenti di intervento ci sono, la nostra associazione sta lavorando da tempo in sinergia con le istituzioni”.
A Taranto è stato promosso un tavolo di lavoro per l’istituzione di una Oasi Blu, dove siedono Marina Militare Capitaneria di Porto, CNR Talassografico e Università di Bari, che ha già realizzato una prima zonizzazione. Si tratta di una concreta misura di tutela per cetacei e delfini, grazie alla quale si avviano forme di gestione in una zona di mare delimitata. Questa misura può essere realizzata immediatamente e allo stesso modo la Regione Puglia può avviare le procedure per l’istituzione di un SIC (Sito di Interesse Comunitario). Solo con queste due forme di protezione si può porre in essere una valida difesa di una straordinaria risorsa naturalistica dei mari pugliesi della quale ormai esistono evidenze scientifiche.  
 
Ora nell’urgenza di quanto sta accadendo le Istituzioni devono procedere con i relativi iter amministrativi, parliamo sia della Regione Puglia che del Comune di Taranto. Non si può attendere oltre. Per questo, il WWF Puglia lancia un appello al Presidente Michele Emiliano, all’Assessore Alfonso Pisicchio e al Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, e lancia la sua campagna social sia a livello locale, che nazionale #iostoconidelfiniditaranto.
Salvare quei delfini è salvare noi stessi, ed è solo il primo passo per difendere la risorsa mare da chiunque la metta in pericolo o a rischio, come nel caso delle trivellazioni e delle prospezioni con l’Air Gun (tecnica usata per l’ispezione dei fondali marini, volta all’individuazione della presenza o meno di idrocarburi. In concreto viene sparata aria compressa in acqua producendo onde che possono raggiungere i 260 dB e che si propagano nel fondale).

“La tutela delle nostre risorse naturali non è una questione politica – aggiunge Carnimeo – il mare non ha colori, né bandiere! Il nostro appello si rivolge a chiunque abbia opportunità e voglia, di lottare per questa iniziativa, realizzare misure di salvaguardia anche di livello nazionale e internazionale come avvenuto nel caso de Santuario dei cetacei del Mar Ligure. Del resto sono state già chieste e avviate da numerosi esponenti politici del governo in carica”. L’appello si rivolge, quindi, anche a tutti i parlamentari che hanno a cuore il nostro mare in perché si impegnino concretamente per istituire al più presto un’area marina protetta nel Golfo di Taranto. Tanto se ne parla da anni, ma manca la concretezza.

Per fare sentire la propria voci basta condividere l’ashtag #iostoconidelfiniditaranto.

 

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