Una bambina romana di 7 anni, in vacanza con la famiglia nelle Filippine, è morta in seguito a una puntura di cubomedusa, la più letale e velenosa medusa che si possa trovare nei mari tropicali
Avevamo già parlato poco tempo fa dei pericoli nascosti nel mare, come la caravella portoghese. Altrettanto invisibile, ma più pericolosa è la cubomedusa, o jellyfish box, una medusa estremamente velenosa tipica dei mari tropicali (frequenta anche l’Adriatico, ma l’esemplare nostrano non è così pericoloso). A farne le spese, racconta la cronaca di oggi, una bimba italiana di 7 anni, Gaia Trimarchi, in vacanza con la famiglia nelle Filippine. La bimba è stata punta dalla medusa mentre raccoglieva conchiglie a riva e ha sentito da subito un dolore lancinante: purtroppo nemmeno il trasporto in ospedale è servito e Gaia è deceduta per choc anafilattico.
Il veleno della cubomedusa, infatti, ha un effetto letale. Le sue tossine raggiungono immediatamente cuore, sistema nervoso e cellule della pelle della vittima. Chi è attaccato può morire anche annegato prima di poter raggiungere la riva. Chi sopravvive ha un lungo decorso, dolori forti anche nelle settimane successive e reca cicatrici evidenti.
Animale marino piccolo, trasparente, che si mimetizza con l’acqua, la cubomedusa ha dai quattro ai 15 tentacoli che possono essere lunghi fino a tre metri. È diffuso nelle Filippine, in Thailandia, Malesia, India, Papua Nuova Guinea, Hawaii e anche in Australia, dove addirittura la sua presenza viene segnalata con dei cartelli sulle spiagge.
Come procedere in caso di puntura? “La prima cosa da fare è utilizzare una carta di credito o un coltellino per raschiare via le particelle caustiche rimaste sulla pelle – spiega all’Adnkronos Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’emergenza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma – Poi è bene lavare accuratamente la parte con acqua dolce o salata. Inutile, invece, l’uso di sabbia calda o di ammoniaca. La sostanza più efficace per le punture di meduse è il cloruro d’alluminio al 5%: ha infatti una doppia azione, vasocostrittrice e antidolorifica. Dunque dopo un contatto ravvicinato un gel al cloruro d’alluminio aiuterà a superare il dolore”.