Le Oasi del WWF continueranno ad essere strategiche e punto di riferimento a livello nazionale anche nelle attività di sensibilizzazione e di monitoraggio sulla specie. Fortunatamente le lontre non sono un’eccezione: le Oasi del WWF sono roccaforti importanti e insostituibili per molti animali. Hanno infatti contribuito a salvare specie, tra le tante, come il cervo sardo, nell’Oasi di Monte Arcosu, in Sardegna, a mantenere nuclei di popolazioni vulnerabili, come nel caso della gallina prataiola in quella delle Steppe, sempre in Sardegna, o della pernice bianca in Valtrigona, Trentino, ad essere sede di reintroduzione, come nel caso del camoscio appenninico nell’ex oasi di Lama dei Peligni, oggi Parco nazionale della Majella, ad ospitare una buona parte della popolazione nidificante di falco pescatore (Oasi di Orbetello e Orti Bottagone). Hanno poi contribuito al ritorno del lupo – grazie alle oasi appenniniche – e a dare rifugio a molte specie di anfibi, tra cui specie in netto declino.
Antonio Canu, Presidente di WWF Oasi: “La lontra nell’Oasi di Pignola – così come quelle di Persano e delle Grotte del Bussento nel Cilento, altra oasi WWF -, è la dimostrazione che se questo animale, particolarmente diffidente ed elusivo, si sente tranquillo e al sicuro, si lascia ammirare. Sono immagini spettacolari, uniche per l’Italia”.