Si aggrava di giorno in giorno la situazione degli incendi in Amazzonia e il WWF lancia l’allarme per la fauna e la flora già a rischio di questa preziosa ecoregione che conta una notevolissima quantità di specie: gli incendi rischiano di dare il ‘colpo di grazia’ a 265 specie già classificate in grave pericolo, 180 animali e 85 vegetali. Il 76% di queste sono poste sotto varie forme di tutela come laConservation Units o il National Action Plans compresi i parchi nazionali, dando così un’attenzione prioritaria: il dramma degli incendi di questi mesi rischia però di vanificare tutti gli sforzi di conservazione sinora fatti. Per alcune specie, come l’armadillo gigante, il pecari labiato e il formichiere gigante, il fuoco è diventato il pericolo più grave.
Il WWF sceglie proprio l’AMAZON DAY per puntare l’attenzione sulla perdita di biodiversità di questo importante bioma: la ricorrenza fino ad oggi è stata celebrata quasi esclusivamente in Brasile dal 1850 per ricordare la creazione della Provincia, poi divenuta Stato, di Amazonas, ma che alla luce della tragedia ambientale di queste settimane per il WWF la giornata merita un’attenzione globale.
Il rischio è ancora più grave per tutte le altre specie colpite dagli incendi e che non rientrano in alcuna forma di tutela: è il caso di una specie di opossum (Caluromysiops irrupta) scoperto in Rondonia nel 1964, uno degli stati maggiormente colpiti dalla deforestazione. Altre 60 specie amazzoniche si trovano in una situazione di vulnerabilità.
Specie a rischio nelle aree protette
Il fuoco non ha risparmiato nemmeno le aree protette, soprattutto quelle maggiormente ferite dalla deforestazione. In 10 aree protette * , dalla Foresta di Altamira all’area protetta di Tapajos, vivono almeno 55 specie a rischio (44 animali e 11 vegetali), 24 delle quali sono endemiche e 5 di queste sono fortemente minacciate dal fuoco: tra i mammiferi l’armadillo gigante, il pecari labiato e il formichiere gigante mentre tra gli uccelli la maestosa aquila coronata e il tinamo grigio.
Il fuoco minaccia anche gli ambienti di acqua dolce
Anche gli ecosistemi acquatici delle foreste in Amazzonia sono messi a dura prova dagli incendi perché vengono distrutte le foreste ripariali. Altre minacce sono le polveri generate dal fuoco, l’erosione del suolo e l’interramento dei fiumi. Il Rio delle Amazzoni, il più grande bacino fluviale del mondo, è la ‘casa’ di tantissime specie di pesci, cibo primario e risorsa economica per le numerosissime comunità indigene. L’impatto su questo bioma colpirà inevitabilmente anche l’economia locale.
Gli incendi in Amazzonia sono il colpo di grazie per gli animali e le piante già fortemente minacciati. Un recente studio del WWF “Below the canopy”, la prima analisi globale sulla biodiversità forestale del pianeta, ha mostrato come le popolazioni di uccelli, mammiferi, anfibi e rettili che vivono nelle foreste si siano ridotte del 53% dal 1970 al 2014. Il 60% del rischio per queste specie deriva proprio dalla perdita di habitat e dal degrado provocati principalmente dalle attività umane, in primis la deforestazione, e questo accade soprattutto in Amazzonia.
L’Amazzonia è un complesso ecosistema naturale che custodisce circa 30.000 specie vegetali pari al 30% di tutte quelle presenti in Sud America. Ospitando oltre la metà di tutte le specie terrestri, le sue foreste sono vitali per la vita dell’intero pianeta. Questo ‘polmone verde’ è capace di trattenere enormi quantità di carbonio fungendo così da regolatore del clima globale. Le specie che vivono nelle foreste dell’Amazzonia sono altrettanto vitali poiché garantiscono le funzioni naturali dell’ecosistema (impollinazione, dispersione dei semi, etc) rigenerando così l’ambiente e garantendo il sequestro di carbonio.
Il WWF richiama i capi di stato e di governo a dichiarare questa un’emergenza planetaria e chiede loro di garantire un “New Deal per la Natura e le persone” entro il 2020 per risolvere la crisi climatica e proteggere i sistemi naturali ancora presenti sulla Terra e agire per far sì che i nostri consumi e sistemi di produzione diventino più sostenibili. La tutela e il ripristino delle foreste deve essere il cuore di questo accordo.
L’ “incendiometro” dell’Amazzonia
Agosto 2019: sono andati in fumo 24.944 km2 di foresta nell’Amazzonia brasiliana, 4 volte la superficie registrata negli anni precedenti (6.048 km2). Per tutto il 2019 in totale 43.753 km2 di foresta amazzonica sono andati distrutti dal fuoco: nel 2018, nello stesso arco di tempo, erano bruciati 17.553 km2. Dunque quest’anno gli incendi hanno mandato in fumo il 150% in più di superficie verde rispetto al 2018.