La cattura dell’orso M49, alias Papillon come affettuosamente ribattezzato dal nostro Presidente Onorario, Fulco Pratesi e subito ripreso dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, è una pessima e triste notizia per la conservazione della natura nel nostro Paese.
Nonostante nelle ultime settimane, dopo il risveglio dal periodo di ibernazione, abbia effettuato alcune intrusioni in baite, malghe ed altri stabili (sempre disabitati), Papillon non si è mai reso protagonista di attacchi o comportamenti pericolosi verso l’uomo, al contrario di quanto avrebbe affermato la Provincia Autonoma di Trento, che oggi spiega che l’intervento è stato reso necessario dal comportamento di M49, pericoloso per l’uomo.
L’orso M49 era già stato catturato il 15 luglio 2019 e portato nel recinto dell’area faunistica del Casteller, dopo che si era reso responsabile di alcuni danni al comparto zootecnico. Dopo poche ore l’orso era però riuscito a fuggire, scavalcando recinzioni elettrificate e un muro alto quattro metri, mettendo tra l’altro in evidenza gravi errori e mancanze nella gestione dell’intervento e nelle attività di manutenzione e controllo del recinto.
Da allora l’orso aveva vagato per mesi, con spostamenti ampi che lo hanno portato fino al Monte Carega, in Lessinia. M49 aveva fatto ritorno negli ultimi giorni nella zona delle Giudicarie, dove stanotte è stato catturato da un’apposita squadra di cattura. Questo storia, conclusasi oggi con la cattura di M49, è una triste pagina per la conservazione e gestione di una specie protetta nel nostro Paese.
Il WWF Italia ricorda alle autorità trentine che l’orso è una specie protetta sia da Direttive internazionali che da leggi nazionali (Legge 157/92), e che interventi di cattura e captivazione di un individuo devono rispettare alcune fondamentali condizioni di necessità.
Chiediamo dunque delucidazioni alla Provincia Autonoma di Trento (PAT) su necessità, tempi e modalità dell’intervento messo in atto, e sul destino di M49, già oggi rinchiuso nel recinto del Casteller, che ha tra l’altro già mostrato in passato evidenti carenze strutturali e gestionali.
La cattura di M49 rappresenta una sconfitta per tutti, e mette in luce la necessità di investire sempre più energie e risorse economiche nella prevenzione dei danni, per lavorare attivamente per la convivenza con l’uomo e evitare che simili episodi si ripetano in futuro, considerato anche che la popolazione trentina di orsi è in continua espansione spaziale e numerica, come riportato nell’ultimo Report Grandi Carnivori 2019 della PAT.