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La proposta di legge europea sul clima manca di urgenza

La proposta di legge sul clima dell’UE pone l’Europa su una strada essenziale verso l’azzeramento delle emissioni nette, fissando la deadline al 2050 al più tardi. Tuttavia, la proposta è ben al di sotto di quanto richiesto dalla crisi climatica. Non include misure che ridurrebbero drasticamente le emissioni ora, come l’allineamento delle altre politiche dell’Unione Europea agli obiettivi climatici e un innalzamento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 in linea con le indicazioni della comunità scientifica.

“Questa proposta indica la direzione generale giusta, quella della neutralità climatica, ma l’obiettivo condiviso deve essere quello di arrivare a una massiccia riduzione delle emissioni a partire da oggi –sottolinea Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia-.Questo può essere fatto portando l’obiettivo del 2030 al 65% di riduzione delle emissioni, assicurando che tutte le politiche UE siano in linea con gli obiettivi climatici e creando un organismo scientifico indipendente che monitori e dia indicazioni sull’ azione per il clima. Tra l’altro, sulla coerenza delle politiche si gioca tutta la credibilità del Green New Deal, in Italia e in Europa. Quindi anche per l’Italia sarà utile e complementare una legge sul clima nazionale, strumento di cui si sono dotati la maggior parte dei Paesi Europei”.
Oltre all’obiettivo netto di zero emissioni per il 2050 – che secondo il WWF dovrebbe essere fissato per il 2040 – la proposta di legge sul clima contiene anche l’indicazione di una revisione quinquennale dei progressi sia della UE sia degli Stati membri verso la neutralità climatica a partire dal 2023. Inoltre, la proposta di regolamento conferisce alla Commissione europea il mandato di stabilire una traiettoria delle emissioni che l’UE dovrebbe seguire oltre il 2030.

Gli elementi cruciali mancanti per affrontare la crisi climatica sono, secondo il WWF:

– Un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 65% entro il 2030 e il raggiungimento di emissioni nette zero entro il 2040, in linea con le indicazioni della comunità scientifica. La legge dovrebbe anche contenere un obiettivo separato per la rimozione di CO2 dall’atmosfera attraverso il ripristino delle foreste e di altri ecosistemi, in modo che l’essenziale capacità di assorbimento dei sistemi naturali non venga usata come trucco per rinviare ancora l’indispensabile azzeramento delle emissioni.

– Un divieto di tutti i sussidi, agevolazioni fiscali, pubblicità e altri benefici per i combustibili fossili come il carbone, il petrolio e il gas.

– Cambiamenti per rendere le politiche dell’UE in altri settori coerenti con gli obiettivi climatici (per esempio sulle infrastrutture del gas, sui sussidi alle aziende agricole o sulle bioenergie). La legge impone alla Commissione di valutare la questione, ma solo per il periodo successivo al 2030.

– L’impegno a istituire un organismo scientifico indipendente che esamini gli obiettivi dell’UE, i suoi piani e le sue politiche per affrontare la crisi climatica.

La Commissione europea presenterà la proposta ai ministri dell’Ambiente dell’UE domani. La proposta sarà poi discussa gli Stati membri e il Parlamento europeo potranno proporre modifiche.
 

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