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L’appello agli chef per menu senza pesci sovrasfruttati

Se vi dicessero che nel vostro piatto c’è una specie che rischia l’estinzione cosa fareste? Sicuramente ve ne stupireste, nessuno immagina che una specie fortemente sovrasfruttata possa finire facilmente sulla nostra tavola. Forse fareste anche in modo che questo non accada nuovamente e magari contribuireste a far si che si sappia.
Purtroppo non è così raro che in pescheria così come nel menù dei ristoranti si trovino prodotti ittici a rischio, è un tema di cui si parla poco e di cui ancora meno si fa informazione. È per questo che il WWF ha fatto un appello a tutti gli chef italiani, alle associazioni di categoria di cuochi e ristoranti perché facciano la loro parte e contribuiscano alla tutela delle specie più a rischio attraverso i loro menu. Il nome dell’iniziativa è proprio “Io cambio menù” e le specie su cui abbiamo deciso di accendere i riflettori, quelle che è più importante tutelare e di cui raccomandiamo di non farne consumo sono: 

Anguilla (Anguilla anguilla) – L’anguilla è ufficialmente in via di estinzione. L’IUCN (International Union for Conservation of Nature) l’ha inserito nella Lista Rossa delle specie in via di estinzione e ad oggi non esistono forme di allevamento sostenibile per questa specie. 

Cernia bruna (Epinephelus marginatus) – Nella Lista Rossa IUCN come specie vulnerabile, è una specie molto soggetta alla pressione di pesca ed è particolarmente colpita anche dalla pesca ricreativa  

Pesce spada (Xiphias gladius) – La popolazione di pesce spada è in declino in tutto il mondo, in particolare nel Mediterraneo a causa della sovrapesca, inoltre presenta problemi di bioaccumulo di metalli pesanti come tutti i pesci predatori apicali.  

Rana Pescatrice (Lophius piscatorius) – Nella lista rossa dell’IUCN, le rane pescatrici sono pescate a strascico con frequenti catture accidentali di specie a rischio di estinzione ed effetti negativi sugli ecosistemi. 

Verdesca (Prionace glauca) – Sono nella lista rossa IUCN in pericolo di estinzione in Mediterraneo, come la maggior parte degli squali e razze di questo bacino, e presentano problemi di bioaccumulo di metalli pesanti come tutti i pesci predatori apicali.  

Tutti noi possiamo scegliere di cambiare menù e dare un contributo concreto alla tutela della biodiversità dei mari dando una pausa a queste specie, mangiando pesce con moderazione e valorizzandolo al 100%, senza sprecarne nemmeno una lisca.  

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