Mamma Giulia è scomparsa da giorni dallʼocchio delle webcam sullʼex Palazzo della Regione Lombardia, sarebbe ferita allʼala destra e quindi impossibilitata a cacciare per nutrire i suoi tre piccoli, cui adesso pensa papà falchetto
Milano – La rete si mobilita affinché la fiaba dei falchi pellegrini che da anni nidificano sul tetto di Palazzo Pirelli non diventi tragedia.
L’ultima nidiata ha appassionato centinaia di persone sui social in tutta Italia, che seguono le vicende della famigliola pennuta attraverso le webcam e la pagina Facebook Giò&Giulia Falchi Pellegrini a Milano loro dedicata, da cui è scattato l’allarme: da giorni mamma Giulia era scomparsa e a nutrire i tre piccoli, nati a metà aprile, si vedeva solo papà Giò. “Cosa è successo? Dov’è Giulia?”, si sono chiesti in tanti. Ora la risposta: Giulia è ricomparsa ma “con un’evidente trauma all’ala destra”.
L’appello. “È quanto mai importante ora il vostro aiuto – scrivevano ieri mattina – vi chiediamo di infittire le osservazioni web e aiutarci a verificare se Giò, oltre che portare le prede, imbecchi i pulli o comunque se le prede siano portate a Giulia, che a sua volta provveda a imbeccare i piccoli. Al momento infatti i pulli non hanno ancora l’età per poter mangiare da soli e spiumare una preda. Vi terremo informati su eventuali azioni in corso“.
Operazione socialbirding. L’appello della pagina ha trovato subito tantissimi sostenitori, che si alternano per tenere sotto costante controllo le webcam monitorando praticamente h24 la situazione dei falchetti: “Grazie di cuore per le innumerevoli osservazioni che state inviando e per l’apprensione per Giulia. Dalle due webcam non è facile capire come è organizzato lo spazio nel sottotetto del Pirellone (utilizzato come piano sevizio con condizionatori, macchinari, tubi, cavi e quant’altro serve per la gestione del palazzo) e quindi ci fa piacere darvi qualche informazione in modo che possiate capire meglio – hanno scritto questa mattina gli amministratori della pagina Facebook dedicata ai falchi pellegrini del Pirellone, i naturalisti Guido Pinoli e Patrizia Cimberio – la parte laterale del sottotetto, dove si trova il nido, è una sorta di corridoio largo 3mt che corre tutto attorno al palazzo senza parapetti o ringhiere con la presenza di tubi e lamiere. Non è possibile vedere cosa accade – e un’eventuale presenza di Giulia dietro al condizionatore – senza uscire all’aperto. Tramite una ripida scaletta si accede a una porta che si affaccia sul sottotetto a una 50ina di metri dal nido. Per poter uscire occorre rispettare le norme di sicurezza e utilizzare un imbragatura con lifeline. Ciò comporta che sia impossibile avvicinarsi al nido senza far rumore e soprattutto senza essere notati … da un falco che è in grado di vedere un piccione a 6km di distanza!”.
“I falchi selvatici – continua il post – per istinto hanno paura dell’uomo. Se Giulia fosse dietro il condizionatore, come si ipotizza, per quanto ferita non si farebbe mai catturare, molto più probabile un lancio nel vuoto per poi planare su qualche palazzo sottostante o in strada, con rischi ben peggiori della situazione attuale. Quindi si dovrebbe procedere alla cattura in altro modo, previa autorizzazione, perché è un animale selvatico e specie particolarmente protetta”.
“Inoltre, catturare e allontanare Giulia dalla zona del nido per provare a curarla – senza saperne l’esito, visto che non si conosce affatto la situazione reale – potrebbe alterare l’equilibrio e il comportamento di Giò”, ora occupato a fare il mammo che nutre coscienziosamente i 3 pulli. Senza contare la reazione della falchetta.
“Abbiamo già allertato Enpa Milano per eventuale recupero. Noi di pellegrinimilano.org, in collaborazione con veterinari ed esperti, stiamo valutando, nella ponderazione attenta delle leggi naturali, se assumere iniziative al nido, tese a permettere lo sviluppo dei tre pulli, che in questo periodo hanno allietato il nido del Grattacielo Pirelli“.