Il Piano di gestione della nutria redatto dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ispra, nella parte dedicata al controllo della riproduzione, non esclude che interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione possano essere utilizzati su nuclei contenuti ed ecologicamente isolati come la colonia del cimitero di Lambrate
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha contestato formalmente al Comune di Milano le uccisioni delle nutrie al cimitero di Lambrate invitando l’Amministrazione a procedere al contenimento del piccolo gruppo di esemplari con un piano di sterilizzazione e spostamento, metodo alternativo previsto dalla normativa di settore.
Il presidente nazionale dell’associazione, Massimo Comparotto, ha inviato una lettera indirizzata al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e alle Direzioni comunali coinvolte nelle operazioni di “eradicazione”.
«Milano prenda esempio da Torino. La Città Metropolitana di Torino nel 2018 ha attuato un progetto, al quale la stessa Oipa ha partecipato insieme ad altre associazioni animaliste, che ha evitato l’abbattimento delle nutrie », ricorda Francesca Collodoro, delegata dell’Oipa di Milano. «La volontà comune di trovare strategie non cruente per il contenimento degli animali ha portato all’attuazione della proposta elaborata dal Centro animali non convenzionali (Cnc) della facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Torino. E così gli esemplari sono stati sterilizzati in laparoscopia direttamente sul posto con un furgone attrezzato da clinica veterinaria mobile».
L’Oipa suggerisce dunque la sterilizzazione dei “castorini” di Lambrate e la sistemazione di reti di protezione nel cimitero per evitare la circolazione sia delle nutrie sia di altri animali selvatici.
«Non vi è alcuna necessità di procedere alle uccisioni, secondo quanto previsto nel piano di eradicazione del Comune di Milano: non vi sono danni effettivi a colture e ad argini», fa notare Collodoro, «Le nutrie vengono eliminate nelle camere a gas solo per la presenza di escrementi sul posto. È chiaro che il problema potrebbe essere risolto in modo incruento».
Il Piano di gestione della nutria (Myocastor coypus) redatto dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ispra, nella parte dedicata al controllo della riproduzione, non esclude che interventi condotti mediante cattura, sterilizzazione chirurgica e successiva liberazione possano essere utilizzati su nuclei numericamente contenuti ed ecologicamente isolati, come la colonia del cimitero di Lambrate.