L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), in prima linea per la difesa degli orsi del Trentino sia nelle aule giudiziarie sia sul territorio, chiede alla Provincia autonoma di Trento che il posto lasciato stamani libero dall’orsa DJ3 non sia occupato da altri orsi e che l’Amministrazione garantisca trasparenza sulle prossime condizioni di reclusione e di salute dell’orsa, che era da dieci anni rinchiusa nel Centro del Casteller dopo essere stata catturata con una trappola a tubo il 16 maggio 2011.
Per conoscere il destino di DJ3 e delle sue condizioni all’arrivo, è già partita una lettera di Oipa International diretta ai gestori del Parco alternativo per orsi e lupi di Worbis, in Germania.
«Si tratta di un’imboscata», commenta Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa. «La Provincia autonoma di Trento ha agito in silenzio, senza il minimo confronto con le associazioni e le altre forze politiche, contrarie a questa gestione dei plantigradi condotta a colpi di ordinanze di cattura e persino di abbattimento. Ricordiamo che il Progetto Life Ursus, voluto per ripopolare il Trentino di orsi, è un progetto europeo, finanziato con denaro pubblico, nato per la tutela degli animali e non per perseguitarli. I metodi per una serena convivenza tra grandi mammiferi e popolazione ci sono, ma la Provincia di Trento li ignora».