Il nuovo report Climate, Nature and our 1.5°C Future pubblicato oggi dal WWF, indica chiaramente che la natura è parte delle soluzioni alla crisi climatica.
Il report sottlinea la necessità urgente per i Paesi di lavorare con le città e le imprese verso una “transizione” per far fronte alle crescenti pressioni del riscaldamento globale. Ma una leadership forte e un’azione immediata sono necessarie per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e per fermare il cambiamento climatico. Pubblicato dal WWF, il rapporto è una sintesi che riunisce 4 report di riferimento dell’ONU pubblicati lo scorso anno: i 3 report speciali dell’IPCC pubblicati a partire dallo scorso anno e il global assessment dell’IPBES.
L’analisi punta i riflettori su un quadro dettagliato di come la natura-ecosistemi e biodiversità- sia colpita dalla crisi climatica, e di come ecosistemi forti e sani arricchiscano la resilienza e quindi aiutino le persone e le comunità ad adattarsi al cambiamento climatico. Il report riconosce il ruolo cruciale di “soluzioni basate sulla natura” come parte della risposta dell’umanità alla crisi climatica perché i rapidi, necessari e profondi tagli alle emissioni da combustibili fossili, sono condizione indispensabile, ma non sufficiente per arrivare nel più breve tempo possibile alle emissioni zero e a una totale decarbonizzazione.
La mancanza di ambizione a livello mondiale per affrontare le crisi climatiche e naturali è allarmante, e i paesi che partecipano alla COP25 di Madrid devono agire immediatamente per garantire che il riscaldamento globale rimanga entro 1,5°C. La decarbonizzazione profonda e le soluzioni basate sulla natura devono far parte dei piani climatici di tutti i paesi e ci sono buone ragioni per farlo: possono aiutare a mitigare i cambiamenti climatici, ridurre gli associati rischi climatici per le comunità vulnerabili e contribuire a creare un futuro più sostenibile per tutti.
Proteggere, ripristinare e gestire gli ecosistemi e la biodiversità è un modo sostenibile per migliorare la resilienza ai rischi del cambiamento climatico e garantire che la terra e gli oceani possano continuare a fornire cibo, acqua e altre risorse vitali alle persone per gli anni a venire.
“Non c’è tempo per il dibattito. Solo un drammatico aumento dell’ambizione della nostra risposta collettiva può evitare la crisi climatica in cui ci troviamo- afferma Manuel Pulgar-Vidal, leader globale del WWF per il Clima e l’Energia-. Abbiamo bisogno che la biodiversità sia portata ad un nuovo livello di priorità politica a livello globale, riconoscendo le interrelazioni tra la perdita naturale e il cambiamento climatico e il ruolo fondamentale della natura nel mitigare e nell’adattarsi al riscaldamento globale. Questo è il motivo per cui chiediamo a tutti i governi alla COP25 di aumentare le soluzioni basate sulla natura nei loro piani nazionali per il clima”.
Il report dimostra come, salvando la natura, aumentiamo le possibilità di rimanere al di sotto di 1,5°C e miglioriamo l’efficacia dell’adattamento,ponendo le basi per una vita felice, sana, culturalmente arricchita e socialmente connessa.
“Da troppo tempo i Governi si comportano come se avessero davanti a loro tutto il tempo del mondo per agire, e cedono a ogni ricatto e dilazione come se non stessimo parlando di salvare il Pianeta come lo conosciamo, nonché la civilizzazione umana –sottolinea, dalla COP25 di Madrid, Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia-. C’è bisogno di più leadership reale, non a parole, con una maggiore visione. La natura sorregge le nostre società ed economie ed è il nostro miglior alleato per contrastare i la crisi climatica, ma se si continueranno a bruciare i combustibili fossili sarà come gettare benzina sul fuoco mentre si tenta di spegnere un incendio. La COP 25 deve prendere alcune decisioni tecniche, è vero, ma queste regole devono essere trasparenti e garantire l’integrità ambientale e l’addizionalità reale. Inoltre, vanno gettate le basi, anche formali, per un adeguamento dei piani e degli impegni nazionali (NDC) all’obiettivo comune di limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C”.
Nel 2020, i leader mondiali dovranno prendere decisioni cruciali per la natura, il clima e lo sviluppo. Il WWF, con altri, chiede di assicurare un New Deal for People and Nature che riunisca questi problemi correlati, limiti drasticamente le emissioni di carbonio e il riscaldamento globale e inverta la perdita di biodiversità entro il 2030.