Il riconoscimento prematuro della certificazione MSC per il tonno rosso dell’Atlantico comporterebbe pericolosi incentivi per il mercato e i consumatori, avverte oggi il WWF. In continuità con l’obiezione formale già lanciata da WWF nei confronti della certificazione del tonno rosso dell’Atlantico, oggi l’organismo di valutazione accreditato (CAB) Control Union, che sta conducendo le verifiche ai fini della certificazione è stato richiamato per mancanza di imparzialità.
L’iconica specie del tonno rosso dell’Atlantico che fino a dieci anni fa era stato dichiarato sull’orlo del collasso, sta ricominciando a mostrare segni positivi di recupero soltanto ora. Per questo motivo il WWF è estremamente preoccupato dall’ingiustificato alto punteggio che il CAB, Control Union, ha assegnato agli indicatori di performance dell’attività di pesca attualmente sottoposta al processo di certificazione MSC.
In risposta alle preoccupazioni espresse dagli stakeholder attraverso la notifica di obiezione, Control Union non ha applicato alcuna minima modifica al punteggio. Il WWF mette in discussione la gestione dell’imparzialità da parte del CAB per come descritta nella verifica indipendente dell’ASI (Assurance Service International), il partner garante di MSC. L’audit infatti ha contestato più punti, per esempio, Control Union avrebbe garantito all’attività di pesca che sarebbe stata la prima diretta al tonno rosso a ricevere la certificazione MSC. Questo è inaccettabile in quanto l’ente certificatore dovrebbe essere indipendente, obiettivo e imparziale. Il WWF afferma che Control Union si è rimessa troppo spesso al giudizio dei propri esperti invece di assumere approcci precauzionali .
Giuseppe Di Carlo, Direttore della Mediterranean Marine Initiative di WWF, afferma: “Il WWF così come altri stakeholder si è impegnato a promuovere una verifica scientificamente rigorosa, trasparente e credibile all’interno del sistema MSC per diversi anni, ma tutt’oggi non vediamo significativi miglioramenti. Le pressioni provenienti dalle industrie interessate a inserire sul mercato il primo tonno rosso sostenibile, rischiano far ottenere una certificazione prematura, di cui questa specie ne farà tristemente le spese”.