Sabato 12 maggio alle 10.30 uno speciale evento aperto al pubblico per assistere al ritorno al mare di Zelda, Ariel, Tosca e Ciliegia in collaborazione con Esercito Italiano, Capitaneria di Porto, nucleo Carabinieri Cites di Genova
I partecipanti potranno sostenere con una donazione i progetti della Fondazione Acquario di Genova Onlus per la conservazione e la salvaguardia delle tartarughe
Sabato 12 maggio quattro esemplari di tartaruga marina della specie Caretta caretta – Zelda, Ariel, Tosca, Ciliegia – ospedalizzati e curati presso l’Acquario di Genova in questi mesi faranno il loro ritorno al mare con un evento pubblico che si svolgerà in Corso Italia n. 7b alle 10.30 presso il tratto di lido demaniale in uso all’Esercito Italiano. L’evento è organizzato in collaborazione con la Capitaneria di Porto, da sempre accanto all’Acquario di Genova nell’attività di recupero di questi animali in difficoltà e di successivo rilascio, il nucleo Carabinieri Cites di Genova, che coordina l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela anche questi animali, l’Esercito Italiano, che ha concesso l’uso della spiaggia per l’evento, e la Fondazione Acquario di Genova Onlus.
In un’ottica interregionale, vanno citati l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana e l’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana che hanno affidato la tartaruga Tosca all’Acquario di Livorno in prima battuta e in un secondo momento all’Acquario di Genova. Si ringrazia anche la Regione Toscana con cui gli Acquario di Genova e Livorno collaborano ormai da anni non solo per le tartarughe marine ma anche per i Cetacei.
L’evento, in linea con la mission dell’Acquario di Genova, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare il pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.
L’appuntamento, a partecipazione libera, si terrà sabato 12 maggio alle ore 10.30 presso il tratto di lido demaniale in uso all’Esercito Italiano di Corso Italia: prima del ritorno al mare degli esemplari, il pubblico potrà vederli da vicino e, attraverso il racconto degli esperti, conoscerne la storia e scoprire l’attività di recupero, cura e rilascio che viene svolta dall’Acquario in collaborazione con i soggetti coinvolti nell’evento per la tutela delle tartarughe marine.
Durante l’evento il pubblico potrà inoltre conoscere i progetti di salvaguardia e conservazione di tartarughe e testuggini condotti dalla Fondazione Acquario di Genova Onlus, tra cui il progetto della tartaruga palustre endemica della Liguria Emys orbicularis ingauna e potrà contribuire con una donazione volontaria.
Per chi desidera approfittare dell’occasione del rilascio per passare un fine settimana a Genova, il tour operator C- Way propone diverse tipologie di pacchetti e soggiorni adatti a famiglie, coppie, individuali, alla scoperta della cultura, della storia, dell’arte e della gastronomia della città e della Regione. Per maggiori informazioni www.c_way.it.
Le storie di Zelda, Ariel, Tosca e Ciliegia
Ritrovata fuori dalla diga del porto di Genova dal sig. Giorgio Gallia, pescatore professionista, Zelda è arrivata il 13 ottobre scorso presso l’Acquario di Genova. Pesava 15.3 kg per una dimensione di 49 cm di lunghezza e 44 cm di larghezza. Si tratta presumibilmente di una femmina, anche se la giovane età, tra i 4 e i 6 anni, non consente di diagnosticarlo con certezza.
Si presentava molto letargica e dai primi controlli veterinari e dall’esame radiografico effettuato, è stato diagnosticato un quadro di polmonite “ab ingestis”, presumibilmente legata alla precedente permanenza all’interno dell’animale di strumenti da pesca, quali ad esempio reti o lenze. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, la tartaruga ha ripreso a respirare in maniera regolare, a mangiare, riprendendo peso fino ad arrivare agli attuali 17 kg.
Ariel è arrivata il 15 ottobre 2017 dopo il ritrovamento da parte di un subacqueo a Savona che ha visto l’animale sostare in superficie vicino alla riva.
Presumibilmente femmina, pesava 35,7 kg per una dimensione di 66 cm di lunghezza e 61 cm di larghezza. Era in stato letargico, presentava in tutta la superficie del carapace e del piastrone numerosi parassiti; inoltre a livello cutaneo sono state individuate numerose sanguisughe marine del genere Ozonbrachus margoi, un parassita che si nutre quasi esclusivamente di sangue di tartaruga, con conseguente anemia evidenziata dagli esami ematici di controllo.
Lo staff veterinario dell’Acquario di Genova ha asportato tutti i parassiti presenti e iniziato le cure mediche necessarie a far tornare i parametri ematici nella norma.
Oggi Ariel mangia regolarmente ed ha aumentato il suo peso fino a 38,3 kg. Le apnee e il comportamento normale le consentono di tornare in mare.
Tosca è stata portata all’Acquario di Livorno dalla Capitaneria di Porto lo scorso 28 agosto. L’esemplare di 14 kg per una dimensione di 50 cm di lunghezza e 47 cm di larghezza, era molto emaciato e presentava una lenza passante dalla bocca alla cloaca. L’esame radiografico non ha evidenziato la presenza di ulteriori corpi estranei metallici quali ad esempio ami o piombini da pesca.
Viste le condizioni molto critiche, con il consenso dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana e dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana l’esemplare è stato prontamente trasferito presso l’Acquario di Genova. Il caso di Tosca avrebbe comportato l’intervento chirurgico per l’asportazione della lenza, ma in considerazione del quadro clinico, si è optato per la stabilizzazione dell’animale e l’avvio di cure e misure per favorire l’espulsione del corpo estraneo senza intervento. Dopo circa 3 mesi Tosca è riuscita a ad espellere la lenza, lunga 115 cm.
La tartaruga mangia autonomamente, compie immersioni e apnee in maniera regolare, ha ripreso le sue funzioni organiche e può quindi tornare in mare.
Ciliegia è arrivata il 6 aprile da Sanremo, dopo essere stata rinvenuta durante una regata galleggiante in superficie e letargica. All’arrivo pesava 18 kg e misurava 46 cm di lunghezza e 45 di larghezza. Ha iniziato a mangiare dopo un paio di giorni e grazie ad una terapia sintomatica potrà ritornare in mare.
Prima di essere rilasciate, come tutti gli esemplari di Caretta caretta, Ariel, Zelda, Tosca e Ciliegia vengono marcate – applicando alla pinna natatoria sinistra una targhetta di identificative e dotate di microchip.
Il sistema di marcatura permette, qualora l’animale venga riavvistato, di acquisire dati preziosi sulla biologia e sul comportamento di questa specie (tasso di crescita, direttrici migratorie nel Mediterraneo e transoceaniche, ecc.). Le targhette sono state gentilmente donate dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli che da anni porta avanti progetti di ricerca e recupero di questa specie.
L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per l’ospedalizzazione delle Caretta caretta (in accordo Stato-Regioni). Nel 2017, ha ricevuto, insieme all’Acquario di Livorno, il riconoscimento per questa attività dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; entrambe le strutture gestite da Costa Edutainment operano in collaborazione tra loro e con le autorità locali per garantire ad ogni individuo uno stato di salute consono al ritorno in mare.
A tale riguardo, è in corso di definizione un protocollo di intesa tra Acquario di Genova e Direzione Marittima della Liguria per definire la collaborazione tra le due realtà per gli interventi in casi di recupero di fauna marina in difficoltà.
Ariel, Zelda, Tosca e Ciliegia sono tra gli esemplari di tartaruga marina che vengono rinvenuti in difficoltà e trasportati all’Acquario. Non tutte, purtroppo, sono storie con un lieto fine. Diverse sono le cause del ricovero, tra le principali: interferenze con gli strumenti da pesca, principalmente palamiti (è frequente la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente, spesso evidenziato dal filo di nylon che fuoriesce ai margini della bocca) o alle reti (possono causare ferite, mutilazioni e, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali); ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo (più di rado altrove), a volte letali; patologie varie e traumi, sopracitati, che provocano lo spiaggiamento dell’animale (la tartaruga marina si spinge sul litorale esclusivamente per deporre le uova, ma non sono mai stati segnalati casi di riproduzione sulle spiagge della Liguria); sversamenti o presenza di petrolio.