Un raro cigno nero è stato recuperato dalle guardie zoofile del WWF di Napoli nell’area industriale di Aversa Nord. In evidente difficoltà, l’animale si è fatto catturare con una certa facilità, tanto da sembrare inabile al volo come accade agli uccelli detenuti a lungo in cattività. La radiografia, eseguita dai veterinari del Cras dell’ospedale Frullone della Asl veterinaria Napoli 1 Centro, ha accertato che il cigno non ha tracce di ferite da arma da fuoco.
Non è cosa comune vedere questo animale – un anseriforme della famiglia degli anatidi – considerato dagli specialisti specie “aliena”, in quanto introdotto oltre due secoli fa dall’Australia. I cigni neri potrebbero arrivare anche dagli innumerevoli e incontrollati siti di vendita online di animali selvatici. A novembre 2019 ne era arrivato uno, proveniente forse da una situazione di cattività, nell’Oasi del WWF Le Cesine (Lecce), e si era “accasato” con un gruppo di folaghe nel laghetto della riserva naturale pugliese.
“Non è stata riscontrata la presenza di pallini da caccia, a questo punto probabilmente l’animale era detenuto in cattività. Se così fosse, sarebbe illegale in quanto l’animale è privo dell’anello identificativo sulla zampa – dice Alessandro Gatto, coordinatore Vigilanza WWF nucleo di Napoli – Sembrava poco abituato a volare. Ora comunque sta meglio”.
Il cigno di Aversa potrebbe provenire da laghetti di ville comunali, agriturismi o da qualche giardino privato.
Il WWF seguirà questo caso per capire che cosa è accaduto. Essenziale sarà comunque identificare il luogo d’origine, perché liberare animali da situazioni di cattività, dove erano nutriti dalla mano dell’uomo, equivale a decretarne la morte. Per le specie aliene poi, esistono particolari protocolli.