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Virus, pandemie e distruzione della natura

Gli scienziati di tutto il mondo sono consapevoli che tra le cause della diffusione di malattie infettive emergenti come Ebola, febbre emorragica di Marburg, SARS, MERS, febbre della Rift Valley, Zika e molte altre ancora, vi siano fattori importanti come la perdita di habitat, la creazione di ambienti artificiali, la manipolazione e il

commercio di animali selvatici e più in generale la distruzione della biodiversità.
 
Se da una parte la distruzione di habitat e di biodiversità crea condizioni favorevoli alla diffusione di malattie zoonotiche emergenti, dall’altra la creazione di habitat artificiali o più semplicemente di ambienti poveri di natura e con un’alta densità umana possono ulteriormente facilitarla. In queste nuove condizioni determinate dall’uomo, vengono meno quegli equilibri degli ecosistemi, delle popolazioni e degli individui in grado di contrastare i microrganismi responsabili di alcune malattie.

Le periferie degradate e senza verde di tante metropoli tropicali ad esempio sono la culla perfetta per malattie pericolose e per la trasmissione di zoonosi, mentre la diffusione di sistemi d’irrigazione, canalizzazioni e dighe, permette la riproduzione di pericolosi vettori come le zanzare.

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