Torino – C’è Naomi Campbell, ritratta come una Venere di Botticelli nelle miniere d’oro dell’Africa, e c’è la famiglia Kardashian, emblema della famiglia stessa, ma anche metafora delle nostre paure, delle ossessioni, dei desideri che vi si riflettono.
Un percorso visivo rivoluzionario, testimone della profonda rappresentazione dell’umanità che David LaChapelle conduce all’interno e contro la natura, fino a far esplodere una nuova espressione artistica ambientata in un paradiso colorato, attraversa la Citroniera delle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria.
Una settantina di lavori iconici, di grande formato, realizzati durante l’intera carriera dal fotografo americano, saranno al centro, dal 14 giugno al 6 gennaio, della mostra Atti divini, con le vivaci ed elettrizzanti serie Land SCAPE (2013) e Gas (2013), progetti di nature morte in cui LaChapelle riunisce oggetti trovati per creare raffinerie di petrolio e stazioni di servizio interconnesse presentate come reliquie in una terra bonificata dalla natura.
Da Deluge (2007) in cui LaChapelle rende contemporaneo l’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina, il pubblico scivola verso Awakened (2007) e Seismic Shift (2012) con le loro scene legate alla divinità nel mondo moderno, mentre inediti come la serie New World (2017-2019) sprigionano lo stupore dell’artista per il sublime e la ricerca della spiritualità in scene di utopia tropicale.
Curata da Denis Curti e Reiner Opoku, con il progetto allestitivo di Giovanni Tironi, la mostra è organizzata da Civita Mostre e Musei con il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
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