Arriva tra gli scaffali della nota catena italiana Supermercati Decò, il nuovo e provocante intervento artistico firmato Ischia Street Art, “C’è anche l’Arte”, ovvero l’ultima “esposizione” urbana ideata da Salvatore Iacono e attuata in pieno giorno, in uno dei luoghi più frequentati del centro cittadino.
Nella giornata di lunedì 18 gennaio, il gallerista performer di Ischia Street Art e fondatore dell’omonima galleria sita nel cuore dell’isola, fa irruzione nel maxistore marchio Decò sito in via Mario D’Ambra a Forio, posizionando due quadri dell’artivista Mimmo Di Caterino tra i ripiani dei generi alimentari e tra i prodotti di largo consumo del banco frutta e del reparto gastronomia. Con un’azione spiazzante, un atto simbolico e alienante compiuto sul filo dell’illegalità, ancora una volta Iacono lascia stupiti clienti e passanti, spettatori casuali che coi propri smartphone riprendono la scena con foto e video.
Le tele (50×40 cm), cellofanate, prezzate e scontate, oltre a riportare la dicitura “Saldi”, sono accompagnate da una didascalia che funge da scheda tecnica, riportante lo slogan “C’è anche l’Arte” seguito dagli hashtag #recoveryfund e #recoveryplan. Un chiaro riferimento all’attuale situazione economico-finanziaria che attanaglia il mondo globalizzato, in particolare l’arte e la cultura, messe completamente da parte, lasciate nel dimenticatoio di questo momento buio che il cosmo sta vivendo, a causa del Covid-19 e delle restrizioni imposte dal Governo. In particolar modo, le gallerie d’arte stanno patendo gli effetti della crisi e dei mesi di chiusura imposti dai numerosi e ormai insensati DPCM, che si susseguono da marzo dell’anno scorso e che non danno tregua né speranza alla cultura e soprattutto al mondo dell’arte.
Un’azione volutamente provocatoria, la denuncia della mancanza, da parte dello Stato, di azioni volte a tutelare un settore tra i più colpiti in questo momento storico, con specifico riferimento ad associazioni culturali e/o fondazioni, categorie che non possono godere di nessun Ristoro previsto e quindi di nessuna forma di sostegno.
Nel 2020 il settore eventi ha subito danni piuttosto ingenti: l’annullamento di eventi pubblici e privati, con conseguente chiusura di musei e gallerie d’arte, ha provocato perdite economiche enormi e il fermo totale di un settore che nessuno sta considerando a livello istituzionale e che per cui, diversamente che in altri ambiti, non sono previsti rimborsi e risarcimenti.
Con C’è anche l’Arte, Iacono con la sua Ischia Street Art Gallery, lancia l’ennesima denuncia contro lo stato attuale nel quale la cultura è costretta a sottostare. Quasi come se l’arte, fin toppo svalutata e sempre più declassata, si auto-espone sugli scaffali, mettendosi in vendita, anzi svendendosi, alla stregua di un qualsiasi prodotto da banco… Perché “anche l’arte sta morendo di fame”.
Il gallerista/attivista Salvatore Iacono non è nuovo a questo genere di interventi costruiti sul filo dell’illegalità, attraverso performance di denuncia sociale e, fin dal primo lockdown, ha continuato la sua battaglia personale contro il sistema corrotto dell’arte contemporanea, a difesa dell’intero comparto delle gallerie d’arte italiane, senza lasciarsi fermare dalle costrizioni governative, ideando e portando in scena nuovi modelli di fruizione dell’arte. Dai primi interventi di poster art realizzati con Street Art File Print da maggio ad agosto 2020, passando per le varie mostre-non/mostre con protagonista Mimmo di Caterino (da Lockdown/Social alla più recente trilogia di Social Distancing), fino ad arrivare all’ultima installazione – Oxygene di Michele Penna “Non dare per scontato l’aria che respiri!” – realizzata a dicembre scorso nei sei comuni dell’isola.
Il lavoro che da anni svolge Salvatore Iacono con Ischia Street Art Gallery, una “non-galleria”, una galleria a cielo aperto, centro d’arte e luogo multi-operativo, promulgatore di una cultura artistica e di rilancio del territorio, attrattiva turistica e snodo centrale di aggregazione sociale, è un lavoro più che significativo, essenziale per l’intera comunità dell’isola ma anche per tutti quegli artisti socialmente impegnati che trovano nella gallery un modo nuovo per esprimersi.